Nel libro l’autrice ricorda il fratello Francesco.
FRANCESCO DAFFINOTI,
per tutti Ciccio, è nato a Pernocari di Rombiolo(VV) il 18 gennaio 1954 ed è morto, improvvisamente, il 18 novembre 2015.
Di intelligenza vivissima e di una sensibilità davvero rara, aveva tre amori: la famiglia, il lavoro e l’Arte.
Ad esse ha dedicato la sua vita protesa anche nel sociale con spiccato senso dell’amicizia e della generosità.
Come apprezzato dipendente della Snamprogetti, era molto stimato per la sua meticolosità e per la capacità di risolvere problemi attraverso la sua innata creatività e un ingegno fuori dal comune.
L’amore per l’Arte lo faceva spaziare dalla musica alla pittura, dal canto alla poesia e alla liuteria. Si sentiva onorato di far parte del coro polifonico “San Sebastiano” e dell’associazione “Don Cristoforo Mazza” di Pernocari che, da molti anni, organizza un concorso di poesia dialettale a cui Francesco ha sempre partecipato conseguendo unanimi consensi di giuria e pubblico e ottenendo, in una delle ultime edizioni, il primo premio.
Ingegno e umiltà hanno caratterizzato il suo breve passaggio terreno, in cui ha lasciato buoni semi di amicizia e di semplicità. Valori, questi, che appartengono solo agli animi nobili.
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