I visi sorridenti degli scolari, lo spirito gioioso con tratti giullari dei due animatori hanno reso l’odierna mattinata festosa e allegra al contempo.
Andrea Bressi (da Catanzaro) e Giulio Mancuso (da Sant’Onofrio) entrambi appartenenti al gruppo “Giamberiani” hanno saputo veicolare storie, leggende e tradizioni collegate al carnevale in Calabria con sapienza narrativa ed efficacia comunicativa.
La trama di questo racconto ha avuto in Coraijisima il suo fulcro. Nell’occasione è stata allestita una ricca mostra di bambole riproducenti, appunto, Coraijisima, la vedova di Carnevale che nel suo abbigliamento porta con sé un’arancia e sette penne e che un tempo veniva appesa sui portali delle abitazioni. Ogni domenica si toglieva poi una penna e ciò fino a Pasqua, la sacra ricorrenza che scacciava, appunto, Coraijisima (terminava così il digiuno quaresimale).
Simbologie e riti antichi, profondamente radicati nella tradizione che vengono rinverdite da un’iniziativa pensata ad hoc. I due artisti e ricercatori hanno poi dato un taglio ben preciso alla loro rappresentazione. Dal carnevale alla pasqua hanno raccontato le tradizioni locali sulla base di un preciso filo conduttore: la musica popolare con la sua variegata e ricca gamma di strumenti. Un’esperienza molto apprezzata dagli allievi visibilmente divertiti e incuriositi da tale proposta.
Alla fine dell’iniziativa, svoltasi presso il Centro servizi sociali del capoluogo, una pioggia di coriandoli, stelle filanti e un ricchissimo buffet di deliziose “chiacchiere” e “castagnole” preparate dai genitori degli scolari. L’iniziativa, ideata e promossa dall’amministrazione comunale e patrocinata dall’Istituto comprensivo di Briatico retto da Rosaria Galloro ha coinvolto oltre cento allievi.
Puntuale e preciso il lavoro di preparazione delle insegnanti delle scuole primarie di primo grado di Zambrone, San Giovanni e Daffinà. Due le Coraijisime realizzate volontariamente dalle sarte locali (Maria Casuscelli e Carmela Cupitò) secondo i racconti degli anziani del posto. Una manifestazione, insomma, che ha saputo coniugare socialità, gaiezza, cultura, tradizione e partecipazione.
L’amministrazione comunale di Zambrone
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