Tutto pronto a Vibo Valentia e a Carìa per le celebrazioni in occasione della festa in onore di San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù, del prossimo 31 gennaio.
Sicuramente, Vibo e Carìa, sono i due centri del vibonese dove il santo educatore piemontese, che ha speso l’intera esistenza per l’educazione morale e religiosa dei giovani, viene venerato in modo particolare. Questo perché in entrambe le comunità operano (a Vibo) ed hanno operato ( a Carìa) le due congregazioni religiose fondate direttamente dal santo piemontese.
A Vibo, infatti, da oltre un secolo, sono presenti i Salesiani di don Bosco, mentre a Caria per quarant’anni, sono state presenti le Figlie di Maria Ausiliatrice, fondate da don Bosco e Madre Mazzarello.
Il primo germe “salesiano” nella comunità di Carìa fu gettato, nell’ultimo decennio del 1800 da don Ruffa, degno sacerdote che era amico di don Bosco, col quale manteneva regolarmente, corrispondenza epistolare. A lui, infatti, aveva indirizzato giovani orientati verso il sacerdozio e la vita consacrata. Da fervente ammiratore della figura e delle idee di don Bosco, questo zelante sacerdote, dopo la morte del santo, avvenuta il 31 gennaio 1888, seppe indirizzare anche diversi giovanotti di Carìa verso ospizi e collegi tenuti dai salesiani. Tra questi il giovane Antonio Mazzitelli che nel 1924 sarà nominato parroco della comunità di Carìa. Mazzitelli, però, non entrò a far parte della congregazione salesiana, ciò nonostante in tutto il suo ministero sacerdotale fu un vero e proprio divulgatore del pensiero e dello spirito di don Bosco.
Per quanto riguarda Vibo, nel 1911 con la nomina a parroco di Don Giovanni Mellano, santo sacerdote, l’avventura salesiana prese il via presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso. Negli stessi anni in cui, lo spirito salesiano permeava la città di Vibo permeava anche il piccolo centro alle pendici del Poro. Basta soltanto pensare alla famiglia Pugliese, che ha regalato alla congregazione tre Salesiani – don Agostino, don Antonio – don Michele- e due figlie di Maria Ausiliatrice suor Rosetta e suor Delina. Don Michele fu proprio il frutto del ministero sacerdotale e dell’apostolato di Don Mellano.
A Carìa per l’apertura della casa salesiana ad opera delle figlie di Maria Ausiliatrice bisognerà poi aspettare il 1965.
L’avventura Salesiana a Vibo continua ancora oggi mentre a Carìa purtroppo si è interrotta nel 2000; continua però a vivere all’interno della comunità lo spirito salesiano, lo spirito di don Bosco.
Vibo e Carìa dunque accomunate dall’amore per don Bosco manifestato in modo particolare alla fine di questo mese per la ricorrenza della festa liturgica del santo.
Francesco Pugliese
Ecco il programma delle celebrazioni in occasione della festa nelle due comunità: