L’iniziativa, che è l’edizione Italiana di Clean up the med, il più grande appuntamento di volontariato del mondo, per volere degli organizzatori non si è limitata ad una azione di cittadinanza attiva di pulizia del tracciato ma ha avuto come obbiettivo principale il ripristino del percorso e la sua valorizzazione.
Negli anni scorsi l’Amministrazione Provinciale, anche su proposta dei circoli vibonesi di Legambiente, ha recuperato il vecchio tracciato ferroviario realizzando una “via verde”, un percorso naturalistico di straordinaria bellezza che si affaccia su uno degli scorci panoramici più belli della Provincia. Meta di molti fruitori, negli ultimi anni è stato abbandonato all’incuria, coperto di rovi e sterpaglie diventando, tra l’altro, ricettacolo di rifiuti e quindi non più fruibile dalla popolazione.
Il tracciato, infatti, oltre ad essere un balcone sul mare é un piccolo scrigno di biodiversità dove continuano a resistere essenze e specie arboree tipiche del mediterraneo e una ricca varietà di fauna autoctona.
La tratta ferroviaria Porto S. Venere – Monteleone, inaugurata il 2 luglio del 1917 e successivamente, nell’ottobre del 1923, prolungata fino a Mileto, per un’ estensione di circa 20 km, ha contribuito a togliere dall’isolamento molti paesi rappresentando un’importante via di comunicazione per l’hinterland vibonese. Una tratto di storia importante caratterizzato da sviluppo economico e sociale ma, purtroppo, anche di lutti. Su questa tratta, a causa del crollo dell’ultima arcata del ponte Ciliberto, sito tra Pizzo e Vibo Marina, persero la vita 11 persone. A seguito dell’incidente, nel corso del tempo, la tratta fu definitivamente chiusa e svanirono importanti occasioni di sviluppo per il territorio.
Negli anni scorsi su iniziativa di Legambiente e di altri partners è stato realizzato il progetto Le Vie del Treno che, tra l’altro, ha formato alcuni giovani vibonesi trasferendo le competenze necessarie per valorizzare le vecchie tratte ferroviarie in disuso.
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