In memoria delle vittime. Per non dimenticare le sofferenze dei sopravvissuti. Per chiedere una vera prevenzione antisismica in Italia. E in solidarietà con i terremotati del 24 agosto 2016 nel Centro Italia.
L’8 settembre ricorre il 111° anniversario del terribile terremoto che sconvolse gran parte della Calabria. Per ricordare quella tragica notte la Mostra in corso a Zungri sarà aperta anche di pomeriggio.
E’ visitabile presso il piccolo Centro Documentazione Terremoti di Zungri (VV), in via Indipendenza 80 (nei pressi
della chiesa della Madonna della Neve); nel Centro, oltre alla Mostra, si può trovare varia altra documentazione
e bibliografia sui terremoti e sulla prevenzione antisismica.
Il Centro vuole essere luogo e strumento di conoscenza e sensibilizzazione sulla questione sismica, sulle tematiche ambientali e del territorio. Varie le denunce contro i maltrattamenti del territorio, le microdiscariche abusive,
gli incendi e tante anche le partecipazioni a ricerche e pubblicazioni per valorizzare e sensibilizzare
sulle meraviglie ambientali e naturali di quest’area della Calabria (il Poro).
Oggi si pone nel solco della straordinaria enciclica di Papa Francesco “Laudato Si!”
per un nuovo rapporto uomo-ambiente e uomo-territorio.
Un presidio per ricordare a tutti l’urgente necessità della prevenzione antisismica.
“Non è il terremoto che uccide, sono le opere dell’uomo” (Domenico Pompili, vescovo di Rieti, 30 agosto 2016)
Un terremoto dimenticato quello dell’8 settembre 1905 (600 morti e migliaia di feriti). Un terremoto dimenticato, perché come “oscurato” dal tremendo cataclisma che tre anni dopo, la notte del 28 dicembre 1908, rase al suolo Reggio Calabria e Messina. Dimenticato perchè la ricostruzione fu assai travagliata, per lunghi periodi nessuno se ne occupò: durò quasi un secolo in alcuni paesi. Ci fu chi visse tutta la propria esistenza in quelle baracche.
Ma il terremoto è dimenticato anche perché ancor oggi sono quasi del tutto assenti profonde necessarie attività di informazione, di educazione, di prevenzione antisismica. Soprattutto in queste terre di forte sismicità, una delle più alte della penisola. Ci dimentichiamo troppo spesso del rischio terremoto.
E’ patrocinata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Sono tra l’altro distribuiti ai visitatori materiali informativi sui terremoti, su come ci si può difendere, su cosa fare in caso di sisma.
Attraverso le immagini e le cronache della stampa nazionale e locale dell’epoca si ricostruiscono i giorni del disastroso terremoto e del post terremoto. Le immagini esposte, pubblicate allora su vari giornali (Illustrazione Italiana, Domenica del Corriere, Tribuna illustrata, Il Mattino, L’Ora, La Stampa, etc.) documentano gli effetti devastanti del sisma, i ricoveri provvisori dei terremotati, i primi attendamenti e la costruzione delle baracche, i soccorsi, le iniziative in solidarietà coi terremotati che in forme davvero massicce si organizzarono in tutta Italia. Immagini che mostrano anche, e per la prima volta, spaccati delle condizioni sociali ed economiche della Calabria d’allora, le abitazioni, i costumi, l’estrema povertà… nonché l’avvio della ricostruzione in cui grande e significativo ruolo ebbero, come già nei soccorsi, i Comitati pro-terremotati sorti un po’ ovunque in Italia e in vari Paesi; il Comitato Milanese, quello Genovese, Livornese, Napoletano, Bolognese…
La stampa dell’epoca seguì intensamente la tragedia calabrese, almeno nelle prime settimane; in Calabria giunsero le “firme” più note e prestigiose, Barzini, Scarfoglio, Morgari, Malagodi… Luigi Barzini, il leggendario inviato del Corriere della Sera, raccontò all’Italia con memorabili reportages la Calabria sotto le macerie e puntò il dito con parole taglienti e accorate sulle vecchie piaghe e le nuove ingiustizie della sventurata regione, dove tra l’altro era in corso un gigantesco esodo migratorio verso le Americhe. Il 20 settembre per esempio così scriveva: “Questa gente non crede più ai suoi capi, ai suoi signori, ai suoi padroni e si getta, piena di speranza, verso gli estranei che arrivano, con la foga di chi cerca una liberazione; trova parole che scendono al cuore, le quali rivelano quelle profonde sofferenze, inaudite, infinitamente antiche, che il terremoto ha scosso, facendone cadere in un minuto i terribili frutti maturi.
Noi abbiamo potuto facilmente constatare che il terremoto ha portato così vasto danno e tanto strazio precisamente perché le preesistenti condizioni del paese erano sciagurate…
I danni del terremoto sono immensi, ma sono le vecchie piaghe della Calabria che li hanno fatto tali e che adesso rendono difficile ripararvi. Non si immagina che cosa avveniva in questa bella terra, di oppressioni, di sfruttamenti, di angherie, di violenze impunite sulla misera pelle degli umili, sulla gran massa del popolo, che ora piange nei campi…”
La Mostra è esposta a Zungri (VV), in via Indipendenza 80 – nei pressi del santuario della Madonna della Neve
Aperta al pubblico tutti i giorni dal 1° agosto 2016 all’8 settembre 2016 – Orario: 9,30–12,30 e 16-19
Ingresso libero
Per Centro di Documentazione Terremoti
Zungri (VV), 5 settembre 2016
Francesco Pugliese
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