Rimpatriata di vecchie glorie del calcio rombiolese, presso l’Auditorio Comunale.
Animatori dell’evento, un comitato civico presieduto dai sig. Antonio Staropoli, Francesco Restuccia, Salvatore Lojiacono, Francesco Ferro e Fiorenzo Restuccia, con la collaborazione di ex calciatori: Toto Mazzeo, Pietro Vicari, Eduardo Scibetta, Bruno Zappino, Panzitta, Tito Restuccia e altri.
Hanno risposto all’invito gli ex presidenti, Pino Contartese, Vincenzo Restuccia, e Salvatore Soldano, allenatori, dirigenti, massaggiatori, giocatori e un folto pubblico che ha occupato tutti i posti disponibili dell’Auditorium.
Brillante la conduzione e presentazione della serata, affidata al giornalista locale Pino Ferrazzo.
Notevole il contributo nel suo intervento, dello storico del calcio rombiolese Fiorenzo Restuccia, custode di immagini fotografiche e da cinepresa che lo stesso ha raccolto e fatto rivivere in DVD, del quale sono stati proiettati alcune sequenze.
Secondo F. Restuccia, il calcio a Rombiolo nasce nei primi anni ’50, quando per la generosità di alcuni contadini del posto, veniva concesso dopo la mietitura, il prestito del terreno agricolo, da adibire, per qualche mese a campo di calcio. Successivamente, alla fine degli anni ’50, fu realizzato un campetto stabile limitrofo al cimitero, nell’area del convento. Si giocava con squadre ridotte a 8 -9 elementi. Spesso il pallone superava la rete di protezione e finiva con il saltellare tra le tombe.
L’area successiva adibita a tal fine, fu quella dell’attuale sito scolastico nella frazione di Moladi.
Finalmente nel 1966 arrivava il tanto sospirato campo di calcio regolamentare, grazie alla disponibilità del sacerdote don Michele Pontoriero per la concessione del terreno parrocchiale, e l’impegno dell’impresa edile Vincenzo Restuccia, nella realizzazione dell’opera, in brevissimo tempo.
Il campo sportivo venne intitolato a Gigi Meroni, estroso giocatore del Torino, morto qualche mese prima, investito per le vie della città.
La squadra venne rinforzata negli anni con giocatori provenienti da altre comunità; segnaliamo Gaetano Bruni, oggi consigliere regionale, Ceravolo, Brosio (S. Calogero), Mimmo Russo (Vibo Valentia), Mario La Malfa e Miserino da Motta Filocastro, Pino Fiamingo di Zungri.
Il primo presidente della società sportiva è stato lo stesso parroco, Michele Pontoriero. Un ruolo di primo piano, è quello svolto da Pino Contartese; giocatore, presidente, allenatore, dirigente, tifoso, sempre vicino alla squadra.
Per i giocatori del tempo, una segnalazione di merito è necessaria per Francesco Mazzeo; agile, fantasioso, ed esplosivo sotto porta, rappresentava al meglio quel numero 10 che portavano i più bravi giocatori del tempo.
Lo abbiamo incontrato seduto in prima fila, con il bastoncino tra le mani, vittima, da lunghi anni di una distrofia muscolare.
Ricordato nel corso della serata, il tifoso per eccellenza del calcio rombiolese, Saverio Lo Schiavo, morto, colpito da infarto mentre seguiva una partita della sua squadra del cuore.
Il nuovo impianto sportivo porta appunto il suo nome, Saverio Lo Schiavo.
Presenti tra il pubblico i sindaci di Rombiolo, Pino Navarra, Giuseppe Barbuto, il prof. Petrolo e l’imprenditore V. Restuccia.
Premiazioni con targhe e medaglie, foto di gruppo sul palco, applausi, ammirazione del pubblico e un ricco buffet predisposto all’esterno hanno concluso la serata.
L’appuntamento è al prossimo anno, con la seconda edizione; “anni ottanta, ai giorni nostri”. Un modo per rivivere il passato e promuovere uniti nella concordia, il presente del calcio rombiolese.
Servizio a cura di Francesco Fiamingo
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