La casa editrice Thoth, con sede a San Nicolò di Ricadi – Capo Vaticano (Vibo Valentia) annuncia la pubblicazione del libro “Figli di terracotta”, scritto da Katia Debora Melis.
Si tratta del terzo volume pubblicato dalla poetessa sarda Melis con la Thoth (“Passaggi Minimi” nel 2014, “Pose di nudo” nel 2015).
“Due importanti lemmi linguistici – si legge nella quarta di copertina – coniugati a costituire una sembianza al contempo astratta e concreta costituiscono il titolo integrale della nuova silloge poetica di Katia Debora Melis, Figli di terracotta. Da una parte i “figli” richiamano quella corporeità di immagini legata al senso concreto dell’esistenza e di un vissuto che si tramanda nel corso delle generazioni mediante l’atto riproduttivo (una sorta di palingenesi continua dell’umanità), dall’altra, la “terracotta” quale materiale che esiste non in quanto naturale (come può esserlo la roccia lavica o lo zolfo) ma quale prodotto di lavorazione dell’uomo ci introduce immancabilmente a un universo plastico caratterizzato per la fragilità della materia, per la connaturata finezza dello stesso soggetta a un deterioro e che necessita, dunque, di una maneggiabilità attenta, se non addirittura severa e rigorosa.”
L’autrice, Katia Debora Melis, è nata a Milano nel 1973, lavora e vive tra Cagliari e Selargius.
Laureata sia in Lettere classiche che in Filosofia, con un approccio etnoantropologico, consegue vari titoli post lauream. Dopo aver lavorato in diverse biblioteche, già docente di ruolo di Lettere Italiane e Latine nei Licei dello Stato per svariati anni, dal 2009, a seguito di pubblico concorso, è passata a occuparsi di Beni Culturali presso la Regione Autonoma della Sardegna.
Scrittrice, poetessa, recensionista letterario e articolista, collabora con riviste cartacee e telematiche, blog e portali culturali.
Pluripremiata in concorsi letterari nazionali e internazionali, partecipa attivamente, sia come ospite che come organizzatrice, a vari eventi culturali.
Ha pubblicato numerosi libri, tra saggistica, racconti e, soprattutto poesia: Penombra (2007), Ripensando a Ernesto De Martino (2007), Oceano stretto (2008), Le campane di Mesuinas (2009), Yggdrasil (2010), Solo ali di farfalla (2012), Poesie del sabato senza villaggio (2012), Passaggi minimi (2014), Dalla penombra nasce la poesia. Le origini (2014), Pose di nudo (2015).