Romeo Aracri è un medico di famiglia che svolge da moltissimi anni la professione in un paesino del profondo sud dove ritrova i suoi elementi naturali che costituiscono il suo mondo reale-fantastico.
Dopo un lungo impegno in politica e nel sindacato dei medici, dove ha ricoperto incarichi istituzionali di un certo rilievo, ha abbandonato l’impegno sociale per dedicarsi completamente alla professione che non aveva mai abbandonato.
La sua dedizione al lavoro gli ha permesso di scoprire lati umani che hanno costituito il nerbo di alcuni racconti pubblicati su alcune riviste specializzate.
Ha svolto anche il lavoro di corrispondente locale di un giornale meridionale, ha collaborato a riviste di cultura generale dove ha riscoperto il gusto per la scrittura e soprattutto per la poesia.
Le sue poesie sono solo le sue emozioni vissute e non seguono una corrente o uno stile lirico particolare, ma solo e soltanto la sua intima sensibilità.
“Conosco Romeo da molto tempo – scrive Lorenzo Malta nella presentazione del libro – e scoprirlo oggi nell’inedita veste di poeta non mi sorprende perché le persone sensibili spesso ospitano dentro uno spirito inquieto che li agita e questo intimo turbamento genera la forza creativa del pensiero: la poesia, voce e sfogo dell’anima difficile da reprimere o trattenere. Romeo mi ha sempre colpito per la sua vivacità e raffinatezza culturale, caratteristica questa che lo ha agevolato nella ricerca del logos più efficace per vestire le sue emozioni ed i suoi sentimenti”.
“Il lungo e, per certi aspetti, controverso iter che ha condotto alla pubblicazione della corposa silloge – scrive Davide Piserà nella prefazione dell’opera – è frutto di decenni di emozioni vissute, di esperienze ricercate, di sentimenti tumultuosi e di malinconie taciute.”
Soddisfazione per la pubblicazione del libro è stata espressa da Mario Vallone, amministratore della casa editrice Thoth. “E’ un libro di qualità – ha spiegato Vallone- . Una raccolta di versi toccante – ha aggiunto – che ci permette di migliorare, ulteriormente, il nostro catalogo e puntare sempre più in alto.”
“La pubblicazione di questa silloge – ha spiegato Romeo Aracri – completa un percorso che attraversa un periodo lunghissimo di maturazione intima. Chi scrive di poesia – ha aggiunto – lo fa soprattutto per liberare le sue emozioni e se poi riesce a smuovere quelle stesse emozioni nell’animo di chi le legge allora ha raggiunto il punto più alto del suo vissuto. Le mie poesie sono appunto il mio vissuto e non seguono alcuna corrente o stile lirico ma solo e soltanto la mia sensibilità che non è diversa da quella di chiunque altro. Aver deciso di pubblicarle – ha continuato Aracri – non è stato facile per l’innata ritrosia a mettere a nudo le proprie debolezze o probabilmente le proprie convinzioni che costituiscono le regole che ognuno si impone nel condurre la propria esistenza e a cui tenta di dare ogni giorno concretezza in tutti i campi del suo impegno cosi nel sociale come nel privato. Spero solo che queste mie “esternazioni” – ha concluso – che certamente meraviglieranno chi mi conosce per altri aspetti del mio impegno politico e sindacale, diano ancora sostanza a riprova di quello che ho sempre cercato di essere spendendomi senza risparmio in tutto quello che ho intrapreso. Se un messaggio c’è fra quelle righe io lo colgo nella fiducia estrema nel genere umano che mai come oggi ha bisogno di “poesia” per superare le crisi che questo nostro tempo attraversa e che solo nell’arte in tutte le sue espressioni può trovare le sue soluzioni.”
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