Il Comitato dei cittadini di Santa Domenica, dopo mesi di proteste e richieste d’intervento senza riscontri, si rivolge alle autorità pubbliche nella speranza di poter mettere fine ad una annosa vicenda che è causa di forti disagi per le famiglie e per i turisti che, oramai da troppo tempo, sono costretti a convivere con l’acqua sporca che sgorga dai rubinetti delle proprie case.
A seguito di una partecipata riunione che ha registrato la presenza di numerosi cittadini della popolosa frazione di Ricadi e di persone provenienti dai paesi limitrofi, si è dato vita ad un comitato spontaneo che, oltre alle rappresentanze dei residenti e delle attivissime mamme, ha visto protagonisti il locale circolo di Legambiente e altre associazioni tra le quali l’Associazione Generazione Speranza.
Il Comitato, così composto, ha dato il via a varie iniziative e, in particolare, ad una raccolta di firme a sostegno di un’ esposto inviato a numerosi rappresentanti istituzionali, alle forze dell’ordine, alla magistratura e a quanti, a vario titolo, hanno ruolo, direttamente o indirettamente, nel controllo della qualità delle acque.
Un’azione corale che ha registrato la massiccia adesione dei cittadini, i quali, esasperati dal perdurare delle condizioni di criticità, sono accorsi numerosi a sottoscrivere le ragioni di una protesta vera e spontanea che trae le origine dall’indifferenza delle istituzioni che, per anni, hanno sottovalutato il problema.
Nel gazebo, allestito nella piazza del paese, in pochi giorni, sono state raccolte oltre 1.400 firme che rappresentano il punto di forza della protesta.
Con la segnalazione inviata al Procuratore della Repubblica, al Prefetto, al Direttore Generale e al Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ Azienda Sanitaria Provinciale, al Ministro della Salute, al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, al Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, alla Sorical e alla Commissione Straordinaria del Comune di Ricadi, si è voluto mettere in luce le tante criticità nella speranza che ogni destinatario, per quanto di competenza, intervenga per rimuovere le cause che le hanno determinate e per ristabilire, in ossequio alle leggi vigenti, una condizioni di normalità.
E’ proprio questo che i cittadini vogliono, una condizione di normalità. Nessuna azione straordinaria se non il rispetto delle leggi e dei principi sanciti dalla costituzione ed in particolare di quei principi e di quelle norme citate in apertura dell’esposto a dimostrazione che si invoca l’applicazione di un diritto elementare. Il diritto alla salubrità e alla pulizia delle acque destinate al consumo umano, sancito dall’art. 4 del decreto legislativo 31/2001, e la tutela della salute, come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, stabilito dall’art. 32 della Costituzione che, di fatto, obbliga lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla tutela della salute in termini di generalità e di globalità.
Da lungo tempo, recita l’esposto, l’acqua pubblica erogata dall’acquedotto comunale risulta sporca e spesso accompagnata da un odore acre, condizioni queste che la rendono assolutamente inutilizzabile.
Un fenomeno che non contraddistingue solo la popolosa frazione di Santa Domenica ma anche molti centri della fascia costiera serviti dall’acquedotto “Medma” .
Da anni, continua la nota, si susseguono, su gran parte del territorio provinciale, segnalazioni, denunce e richieste d’intervento da parte di cittadini e associazioni senza, però, riscontri tangibili.
Il perdurare di queste condizioni e, in alcuni casi, il loro costante peggioramento è ritenuto un possibile e concreto rischio alla salute a cui la popolazione può incorrere per l’inevitabile utilizzo delle acque e, contestualmente, un concreto danno all’immagine per tutto il territorio vibonese e, in particolare, della fascia costiera le cui potenzialità sono legate prevalentemente alle attività turistiche e commerciali e alle produzione agricole di eccellenza.
A preoccupare il comitato anche i danni alle condutture, ai serbatoi d’accumulo e agli elettrodomestici che, a causa dei residui e del fango, impongono continui interventi manutentivi con consistenti esborsi economici.
A suffragare le preoccupazioni dei cittadini anche le varie ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua a scopi alimentari che, nel corso del tempo, si sono susseguite a causa del superamento di alcuni valori e in alcune frazioni anche a causa della presenza di Coliformi ed Escherichia Coli. In particolare una recente ordinanza di marzo 2016 vieta l’utilizzo dell’acqua a Santa Domenica e in altri centri, a causa del superamento del valore di parametro di manganese.
La nota, accompagnata da una corposa documentazione fotografica che attesta, nel tempo, la pessima qualità delle acque, si conclude con un appello alle autorità destinatarie della missiva. In particolare vengono invocati interventi concreti al fine di fare luce sulle cause che determinano una condizione oggettivamente non più tollerabile che rischia di essere causa di possibili patologie e, soprattutto, per avviare ogni iniziativa necessaria a rimuoverne le cause e a ristabilire una condizione di normalità in ossequio a quanto previsto dalle normative vigenti.
Nei giorni scorsi la vicenda acqua sporca è stata anche al centro di una diretta televisiva di una nota emittente locale che, attraverso vari collegamenti con la frazione di Santa Domenica, ha posto in evidenza il problema.
DI SEGUITO LA SEGNALAZIONE:
Al Procuratore della Repubblica
Corso Umberto I
89900 Vibo Valentia
A S. E. Il Prefetto
Corso Vittorio E. III
89900 Vibo Valentia
Al Direttore Generale
dell’Azienda Sanitaria Provinciale
Via Dante Alighieri, 67
89900 Vibo Valentia
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Sanitaria
dell’Azienda Sanitaria Provinciale
Via Dante Alighieri, 67
89900 Vibo Valentia
Al Ministro della Salute
C/o Ministero della Salute
Via Giorgio Ribotta, 5
00144 Roma
Al Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente
Nucleo Operativo Ecologico
Via Dei Pritanei, 20
89100 Reggio Calabria
Al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute
Viale Magna Grecia, 88
88100 Catanzaro
Al Comandante Provinciale
Del Corpo Forestale dello Stato
Via Roma
89823 Mongiana (VV)
Alla So. Ri. Cal.
C/o Cittadella Regionale
Viale Magna Grecia – Germaneto
88100 Catanzaro
Alla Commissione Straordinaria
del Comune di Ricadi
Piazza Municipio
89865 Ricadi (VV)
Oggetto: Segnalazione condizione acqua pubblica per uso domestico. Richiesta di intervento.
Gli scriventi:
Circolo Legambiente Ricadi con sede a Santa Domenica di Ricadi in via Monumento 4,
Associazione Generazione Speranza con sede a Santa Domenica di Ricadi in Via Roma,
Comitato spontaneo dei cittadini di Santa Domenica, costituitesi informalmente a causa del perdurare della vicenda lamentata,
Cittadini residenti nel Comune di Ricadi e in altri comuni della Provincia,
premesso:
che Il Decreto legislativo 31/2001 recante “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, disciplina la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia; in particolare, l’art. 4 comma 2 sancisce che le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite e non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute;
che l’art. 32 della nostra Costituzione, nel sancire la tutela della salute come “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, di fatto, obbliga lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla migliore tutela possibile della salute in termini di generalità e di globalità,
espongono quanto appresso:
Nel territorio comunale di Ricadi e in misura significativa nella frazione Santa Domenica, da lungo tempo, l’acqua pubblica erogata dall’acquedotto comunale risulta sporca e spesso accompagnata da un odora acre, condizioni queste che la rendono assolutamente inutilizzabile.
Tale condizione, per come dimostrato dall’allegata documentazione fotografica, riguarda, in genere, l’intera rete di distribuzione e pressoché tutti i quartieri della frazione.
L’erogazione di acqua sporca, di colore marrone e con consistenti ed evidenti residui, perdura da svariati mesi, con una maggiore e più costante frequenza nell’ultimo periodo. Il fenomeno dell’acqua sporca, si è già verificato negli anni scorsi in maniera episodica per poi aumentare progressivamente d’intensità fino a raggiungere frequenze preoccupanti e sempre più costanti.
Al fenomeno dell’acqua sporca, in più occasioni, si sono aggiunti, nel corso del tempo, alcune temporanee ordinanze di divieto di utilizzo a fini alimentari, l’ultima delle quali, la n. 07/2016 del 18/03/2016 (Allegato 1) ha riguardato, nello specifico la frazione Santa Domenica e il borgo di Santa Maria. Dalla suddetta ordinanza si evince il superamento del valore di parametro per il manganese.
Nel corso degli anni, per come si può rilevare da alcune analisi condotte dal Dipartimento di Prevenzione – Servizio d’igiene della Nutrizione dell’ASP di Vibo Valentia, di cui si allega copia, l’acqua erogata in tutto il territorio comunale di Ricadi è stata interessata, più volte, da condizioni di criticità. Nello specifico si segnalano i seguenti esami:
- Rapporto di prova 13B 1655/01 – 13C 1655/01 del 16/12/2012. Punto di prelievo Fontana pubblica di Piazza Roma a Santa Domenica. Risultato acqua non conforme per presenza di cloro e di ferro superiori ai valori limite (Allegato 2);
- Rapporto di prova 13B 1307/01 – 13C 1307/01 del 16/09/2013. Punto di prelievo Fontana pubblica Frazione Orsigliadi. Risultato acqua non conforme per eccesso di Coliformi e presenza di Escherichia Coli (Allegato 3);
- Rapporto di prova 13B 09/01 – 13C 09/01 del 17/09/2013. Punto di prelievo Fontana pubblica Frazione Ciaramiti. Risultato acqua non conforme per eccesso di Coliformi e presenza di Escherichia Coli (Allegato 4);
- Rapporto di prova 13B 1656/01 – 13C 1656/01 del 31/01/2013. Punto di prelievo Fontana pubblica Frazione Lampazzone. Risultato acqua non conforme per presenza di cloro superiori ai valori limite (Allegato 5);
- Rapporto di prova 13B 1658/01 – 13C 1658/01 del 16/12/2013. Punto di prelievo Uscita serbatoio Palatari Ricadi. Risultato acqua non conforme per presenza di cloro superiori ai valori limite (Allegato 6);
- Rapporto di prova 13B 1659/01 – 13C 1659/01 del 16/12/2013. Punto di prelievo Uscita serbatoio Comunale S. Chiara S. Nicolò di Ricadi. Risultato acqua non conforme per presenza di cloro superiore ai valori limite (Allegato 7);
- Rapporto di prova 14C 0142/01 del 31/01/2014. Punto di prelievo Fontana pubblica Piazza Roma Santa Domenica. Risultato acqua non conforme per presenza di Ferro, Cloro superiore ai valori limite (Allegato 8);
- Rapporto di prova 15VV0391B/01 15VV0391C/01 del 16/04/2015. Punto di prelievo Fontana pubblica Via Ospedale Orsigliadi. Risultato acqua non conforme per presenza Coliformi superiori ai valori limite (Allegato 9);
- Rapporto di prova 14B0700/01 14C700/01 del 21/05/2014. Punto di prelievo Fontana pubblica Orsigliad Via Ospedalei. Risultato acqua non conforme per presenza di cloro superiore al valore limite (Allegato 10);
- Rapporto di prova 14B0701/01 14C0701/01 del 21/05/2014. Punto di prelievo Fontana pubblica Orsigliadi (Chiesa). Risultato acqua non conforme per presenza di cloro superiore al valore limite (Allegato 11);
- Rapporto di prova 15VV1187B/01 15VV1187C/01 del 22/10/2015. Punto di prelievo Fontana pubblica Orsigliadi Via Ospedale. Risultato acqua non conforme per presenza di Coliformi superiori ai valori limite (Allegato 12);
- Rapporto di prova 15VV1188B/01 15VV1188C/01 del 22/10/2015. Punto di prelievo Fontana pubblica Orsigliadi Via S. Giuseppe. Risultato acqua non conforme per presenza di Coliformi superiori ai valori limite (Allegato 13);
- Rapporto di prova 15VV0010B/01 15VV0010C/01 del 21/01/2016. Punto di prelievo Uscita Serbatoio Ospedale Tropea. Risultato acqua non conforme per presenza di Coliformi superiori ai valori limite (Allegato 14);
Dagli esami si evince, tra l’altro, la presenza di cloro in misura superiore al valore limite. Questo dato potrebbe legittimare quanti pensano che l’eccessiva clorazione possa essere finalizzata a correggere possibili valori superiori ai limiti consentiti dalla legge.
Le criticità lamentate non riguardano solo il Comune di Ricadi ma, come si può evincere anche dalla stampa, caratterizzano buona parte dei comuni della fascia costiera vibonese.
Da anni si susseguono, su gran parte del territorio provinciale, segnalazioni, denunce e richieste d’intervento da parte di cittadini e associazioni senza, però, riscontri tangibili, anzi, il passare del tempo ne sta cronicizzando le criticità.
Il perdurare dei problemi e, in alcuni casi, il loro costante peggioramento preoccupa gli scriventi principalmente per i rischi alla salute a cui la popolazione può incorrere per l’inevitabile utilizzo delle acque e contestualmente anche per il danno all’immagine di tutto il territorio vibonese e in particolare della fascia costiera le cui potenzialità sono legate prevalentemente alle attività turistiche e commerciali e alle produzione agricole di eccellenza.
Nello specifico l’acqua erogata in alcune zone del Comune di Ricadi e in altri centri della provincia è inequivocabilmente caratterizzata dal colore melmoso che, sempre più spesso, la contraddistingue e che toglie ogni dubbio sull’effettivo possibile utilizzo per scopi alimentari.
I consistenti residui, come testimoniato dalla documentazione fotografica allegata, sono causa, tra l’altro, di danni alle condutture, ai serbatoi d’accumulo e agli elettrodomestici e impongono continui interventi manutentivi.
Per quanto detto emerge la necessità di interventi concreti e improcrastinabili da parte delle autorità competenti al fine di fare luce sulle cause che determinano una condizione oggettivamente non più tollerabile che rischia di essere causa di possibili patologie e, soprattutto, per avviare ogni iniziativa necessaria a rimuoverne le cause e a ristabilire una condizione di normalità in ossequio a quanto previsto dalle normative vigenti.
Fiduciosi in un vostro intervento per quanto di competenza si rimane in attesa di un concreto riscontro.
Si allega
- Elenco firme dei sottoscrittori (n 51 pagine per un totale di 1.427 firme);
- Copia dell’Ordinanza n. 07/2016 del 18/03/2016 (allegato 1);
- 13 copie di rapporto di prova – analisi delle acque, identificate quali allegati dal n. 2 al n. 14;
- Copia delle tabelle riassuntive relative ai risultati delle analisi delle acque per il consumo umano in Provincia di Vibo Valentia anno 2011 e 2012. Estratto dalla pubblicazione Arpacal (pag. 40 e 41).
- 48 foto rappresentative delle condizioni dell’acqua pubblica in giorni e orari diversi. Sulle foto è indicato il luogo e la data.
- Copie di vari articoli apparsi sulla stampa locale e su i quotidiani online;
Santa Domenica di Ricadi li 15 maggio 2016 Con osservanza