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“Invasioni digitali” a Pizzo

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Le Invasioni Digitali tornano a Pizzo Calabro.

Si tratta dell’iniziativa nazionale di valorizzazione turistica e culturale, promossa nella città napitina dalla cooperativa Kairos e dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Fondo ambiente italiano (Fai) e con il Liceo Statale V. Capialbi.

L’evento è stato presentato l’altro ieri nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel Castello Murat, alla quale hanno partecipato il sindaco Gianluca Callipo, l’assessore alla CulturaCristina Mazzei, i soci della Kairos, Francesco Pascale (presidente) e Nancy Valente, la referente del progetto alternanza scuola-lavoro del Liceo Capialbi Anna Crupi e, in rappresentanza del Fai di Vibo Valentia, Teresa Saeli.

Invasioni Digitali prevede il coinvolgimento diretto degli utenti dei social network, facendo leva sui meccanismi di condivisione virale delle immagini, tipici di questo strumento di comunicazione. In particolare, sabato 23 aprile, giorno dell’invasione programmata, coloro che vorranno partecipare dovranno farsi un selfie indossando la maschera di carta che riproduce uno space invader, l’alieno del famosissimo videogioco degli Anni ’80, che sarà distribuita dagli organizzatori. Una volta scattata la foto, dovranno postarla e condividerla sui vari social utilizzando le tag #invasionidigitali,  #pizzocalabro, #castellomurat e #sulleormedimurat.

Il tema scelto dai promotori napitini è, appunto, “Sulle orme di Murat”, che consentirà ai partecipanti di ripercorre le tappe più importanti della vicenda di Re Gioacchino, che nel 1815, proprio nel Castello Aragonese di Pizzo, venne imprigionato e fucilato per ordine di Ferdinando IV.

L’appuntamento con chi vorrà partecipare è fissato alle ore 16.30 sul sagrato del Santuario di San Francesco.

Da qui si snoderà l’itinerario con tappe lungo il Corso, il duomo di San Giorgio, la chiesa della Madonna delle Grazie e il quartiere Carmine, il più antico di Pizzo. Lungo il percorso verranno fornite informazioni storiche sulla vicenda di Murat, cognato di Napoleone Bonaparte, e verranno approfonditi gli aspetti architettonici e artistici di alcuni dei principali palazzi monumentali (tra cui, Trentacapilli e Alcalà). A fare da ciceroni saranno 11 studenti del Liceo Capialbi, a loro volta precedentemente formati e poi affiancati dalle esperte guide della cooperativa Kairos.

Tappa finale dell’invasione napitina sarà, ovviamente, il Castello, dove sarà possibile visitare un’interessante esposizione allestita grazie al contributo del Comune, che ha messo a disposizione importanti reperti custoditi nell’archivio storico dell’Ente. Tra questi, il quadro che raffigura Don Tommaso Antonio Masdea, il prelato che raccolse l’ultima confessione di Murat prima che venisse fucilato, e preziosi documenti storici, compresa una lettera con cui Re Ferdinando ringraziò la città di Pizzo per aver contribuito alla cattura di Gioacchino. L’esposizione, autorizzata dalla sovrintendenza archivistica della Calabria, resterà accessibile sino a settembre

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