Un lavoro storico, una ricerca iconografica e biografica curata da Michele Rascaglia e Pino Leone, che intente far parlare direttamente le opere del Russo che si descrivono, si aprono in una fruizione continua, in una vera comunicazione con il lettore.
Le tante opere illustrate nel volume sono state riprodotte da originali presenti in vari musei e pinacoteche, chiese e cappelle, in particolare di Napoli e Nicotera, ma la sorpresa più grande è quella delle tante opere inedite ritrovate in collezioni private a Nicotera, in Calabria, in Puglia e in altre parti Italia.
“Tornato a casa, narra il figlio Vincenzo, si provvide di colori che stemperò in olio d’ulivo, fece i pennelli coi peli strappati alla coda di un asino, la tavolozza col fondo di una bigoncia e dipinse, su un vecchio quadro annerito, un ritratto di un servo di famiglia“.
L’opera, la prima vera opera di Domenico Russo, fece così grande rumore per la perfetta somiglianza, ci fu un vero e proprio pellegrinaggio popolare per poter vedere l’opera, ed il dipinto fu anche portato in processione al cospetto del vescovo del tempo, mons. Michelangelo Franchini.
A Nicotera il Russo aprì successivamente uno studio fotografico ed una scuola di disegno e pittura molto frequentata. Poi, a parlare sono le sue tante opere, le sue tele, i suoi colori, la luce della sua terra natale di cui ne amò il paesaggio incantevole, i silenzi, le chiese sparse, alle quali diede lustro con i suoi affreschi. Domenico Russo morì a Nicotera nel 1907 ma rimase vivo il ricordo nell’immaginario collettivo della sua raffinata pittura e dei valori artistici e spirituali che seppe esprimere, era per tutti “il ritrattista che riusciva a oltrepassare il viso e l’espressione del soggetto e dipingere l’anima, il sentimento, il dentro”. Il volume di Michele Rascaglia e Pino Leone, con una introduzione di Pasquale Barbalace, vuole essere una testimonianza all’opera del “sommo pittore, Nicoterese autentico di stampo antico, dotato di grande civismo e di una vocazione intimamente profonda per la libertà”. Un volume di grande formato dedicato alla memoria del Professor Ernesto Gligora, quasi cento pagine interamente illustrate a colori che tracciano un vero itinerario artistico, un percorso di disegni e dipinti per far conoscere ancora meglio un grande artista calabrese.
Franco Vallone
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