Un gruppo di ospiti delle strutture di accoglienza presenti sul territorio, in particolare alcuni giovani provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Senegal e Benin, di diverse confessioni cristiane ed alcuni di religione musulmana, hanno voluto incontrarsi con la comunità di Briatico in uno speciale scambio culturale e gastronomico.
Il dinamico nuovo parroco di Briatico, don Mino De Pascalis, ha saputo unire in un confronto culturale che, a tavola, è riuscito a creare accoglienza, vicinanza, fraternità, scambio di idee, sana aggregazione in un incontro ricco di umanità non retorica.
La locandina dell’evento, ideata e realizzata dal grafico Cristiano Santacroce, chiarisce il messaggio comunicativo attraverso simboli riconoscibili ed immediati: due mani aperte all’accoglienza, di colore diverso, un cuore che si espande in onde cuore di diverse gradazioni, una Calabria che nella sua forma si fonde e si integra nell’Africa e la scritta: “AfriCalabria, aggiungi un posto alla tavola dell’Amore”.
Dopo un intervento canoro in chiesa, davvero di grande intensità, da parte di Lucky, Apollinaire e Benjiamin, è seguito un lunghissimo applauso da parte di tutti i fedeli presenti, poi i ragazzi africani hanno voluto incontrare la comunità, hanno preparato per l’occasione una selezione delle loro specialità gastronomiche africane, i briaticesi e i vibonesi hanno invece portato a tavola alcune tipicità calabresi.
Il risultato è stato grande, un incontro in lingue diverse presentato in sala da Alessandro Lo Bianco, tanta aggregazione, culture e sapori lontani che si sono incontrate su un’unica tavola che diventa una grande famiglia, dove la fratellanza universale è diventata tangibile, lontana da facili stereotipi, da utopie e da retoriche situazioni di facciata. Per come gli stessi ospiti hanno voluto esternare in lingua francese, si sono sentiti appartenenti ad una grande famiglia, in Italia, accolti veramente e per la prima volta da quando sono arrivati nel nostro Paese. A tavola tutti hanno presentato le loro prelibatezze, africane e calabresi, sapori nuovi per noi e per loro in questo particolare scambio gastronomico. Loro hanno offerto cernie ed altri pesci marinati con spezie che da noi non esistono e poi cucinati in padella, ed ancora il Kelewele, un frutto esotico della famiglia delle banane, un platano speziato e fritto, l’Ignam, salse piccanti, couscous, ed ancora un riso minuto.
Dall’altra parte i prodotti calabresi con i fagioli di San Costantino di Briatico preparati nella pignata dalla famiglia di Lorenzo Di Bruno, la ‘nduia, per chi la poteva mangiare, le melanzane arrostite, il formaggio pecorino del Poro, la pasta al forno, il dolce Tiramisù della famiglia di Mimmo Bonaccurso e tanto altro ancora. Alla fine, prima dei suoni etnici degli strumenti a percussione, i ragazzi africani hanno offerto una rosa rossa a tutte le signore presenti ed un emozionante collegamento audiovideo in diretta con la “Cittadella del Movimento dei Focolari” di Man, in Costa d’Avorio. Una vicinanza tangibile con le terre lontane che si rispecchiavano negli occhi lucidi degli ospiti africani presenti a Briatico.
Franco Vallone
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