La condizione in cui versa, sul piano più complessivo, lo stato di salute del territorio di Vibo Valentia e dintorni continua ad essere in un certo senso sottovalutato da autorità politiche e istituzionali o per meglio dire l’impegno che viene prestato non è all’altezza dei seri rischi che corre.
Disoccupazione, dissesto idrogeologico, raccolta rifiuti, sanità, sicurezza, legalità, porto, turismo sono alcune tra le problematiche che stanno mettendo a dura prova la reazione di addetti ai lavori e soprattutto cittadini.
Ormai la cronaca di tutti i giorni mette in primo piano le difficoltà di chi è chiamato a fronteggiare, spesso improvvisamente, stati di calamità e avversità, disagi e disperazione che costituiscono una seria preoccupazione per la vita di tutti i giorni per cui accade che le iniziative, spesso assunte con grande volontà operativa, capacità e competenza, non riescono ad ottenere risposte adeguate.
La città, in queste ultime ore, sprofonda. In più punti si aprono falle. Chiesto lo stato di emergenza.
Le iniziative non bastano e non basta neanche prendere atto che l’intervento economico resta limitato alla disponibilità. Urge compiere notevoli sforzi e pensare ad un piano di interventi che prioritariamente e gradatamente prenda in esame la situazione e spinga in direzione di una iniziativa energica e rispondente alle attese del territorio.
Questa vuole essere anche una risposta al fatto che l’esame delle più svariate situazioni, anche attraverso convegni, incontri e pressioni di ogni genere, non rappresenta la giusta chiave di volta per superare ogni tipo di difficoltà.
Per questo motivo va lanciato un appello pensando, ad esempio, ad una idea che può diventare momento di seria riflessione e quindi momento di rilancio dell’iniziativa, soprattutto politica e governativa.
Se è vero che fino ad oggi la classe politica e dirigente che conta nella Regione Calabria non ha prestato la dovuta attenzione ai guai che assillano questo territorio, è altrettanto vero che la Regione Calabria deve, obbligatoriamente, rivedere il suo atteggiamento su Vibo Valentia e dintorni, soprattutto oggi a causa del registrarsi di sempre nuovi fenomeni di dissesto idrologico.
L’idea è una immediata visita del Presidente Mario Oliverio con i componenti della giunta a Vibo Valentia per concorrere a rimuovere l’accusa di isolamento e di indifferenza verso questa realtà, spesso lanciata, a pieno titolo, dai cittadini nei confronti del potere regionale e che potrebbe trovare un tentativo di adeguata risposta.
Insomma i signori della politica prendano atto che Vibo Valentia ha bisogno di qualcuno che accorra, senza indugio, al capezzale di questa grande ammalata.
Una “riunione di ascolto”, presieduta dal Prefetto Carmelo Casabona, presenti sindaci, autorità politiche e istituzionali del Vibonese tutto, supportata dallo studio e presentazione di schede tecniche intese a tratteggiare le criticità ed i rischi del momento e che presidente e giunta potrebbero far loro con più convinzione e condivisione proprio perché uniti nell’ascolto.
Un modo come un altro per dimostrare, da parte della politica regionale, che in questa provincia non si viene a chiedere soltanto voti alla vigilia della campagna elettorale ma anche per conoscere, de visu, e più concretamente, la triste realtà di situazioni assurde e avvilenti.
Vibo Valentia ha bisogno di contare su un vero progetto di condivisione e chiede che a firmarlo sul posto sia, congiuntamente, il potere esecutivo della Regione Calabria per un serio impegno davanti a quella popolazione spesso tradita nei suoi più legittimi interessi.
Franco Cavallaro
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