La prefazione del volume porta la firma di Mimmo Gangemi, il quale così si esprime: “Bisognava restassero testimonianze di quell’ultimo tempo antico che vivemmo tra la metà degli anni ’50 e i primi anni ’60”. Parole che ho scritto chissà dove e che si adattano bene all’opera. Perché qui rivivo i miei ricordi e nei pensieri e nei sentimenti riconosco gli stessi miei. Non poteva essere altrimenti: uguale la generazione, uguale l’aria di paese, uguale il contesto. Era la svolta, quando la seconda guerra mondiale era molto più che un ricordo e i giorni scorrevano più lenti che altrove, tutto appariva immobile e immutabile, e invece, non colte, già le prime avvisaglie di un benessere sorprendente facevano capolino al breve orizzonte, e con esso la modernità e il cattivo gusto, lo sfilacciamento dei sentimenti, le dolorose lesioni dei valori umani.
Il libro sarà presentato a Filandari lunedì 28 dicembre alle 16.30, presso la sala consiliare.
Interverranno, oltre all’autore: il sindaco Vincenzo Pizzuto; lo scrittore e giornalista Imperio Assisi; il giornalista ed editore Mario Vallone; la giornalista Rosita Mercatante.
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