Durante tutto l’anno, la statua della Madonna è posta solitamente in una nicchia sull’Altare Maggiore, fatta eccezione per il mese di maggio e per questi giorni di festa. Tradizione vuole che il giorno prima della novena siano i pescatori a toccarla per primi e a posizionarla sulla vara; successivamente viene ornata.
La chiesa, egregiamente addobbata a festa, non permette ai molti visitatori di poter entrare per la celebrazione; quindi, tempo permettendo, si opta per la celebrazione all’aperto, cosa che è stata possibile quest’anno.
Erano anni che mancavo alla festa dell’Immacolata a Nicotera Marina. Nei miei ricordi era così, ed era così anche nei racconti di mia nonna, che per tanti anni ha abitato in quei luoghi. Ancora una volta intensa, emozionante, coinvolgente: questi, a mio avviso, gli aggettivi giusti per descrivere la giornata.
Alle strette vie si contrappone l’ampia piazza dove si trova la chiesa, lo sguardo si posa immediatamente davanti alla porta che, pur essendo aperta, sembra quasi fare da nuova nicchia per la statua della Madonna, posta poco più avanti.
Il parroco don Nunzio Maccarone è stato aiutato per la celebrazione della novena e per la giornata dell’8 dai Francescani. Presente anche il coro SS. Immacolata Concezione.
Conclusa la messa è iniziata la processione per le vie del primo insediamento urbano di Nicotera Marina. Portare la Madonna è un privilegio che si eredita. Nonostante le strade strette, l’attenzione è catturata dai balconi delle abitazioni ornati, con stoffe della stessa tinta del manto della Madonna con decorazioni oro per ricordare quello della corona.
Credenti e non, ci si sente catturati. Al mio fianco, alcuni ricordavano le tradizioni, altri pregavano, altri ancora spiegavano ai più piccoli cosa stava per succedere l’attimo dopo: solo i suoni degli strumenti della banda facevano riprendere fiato. Senza neanche rendercene conto stava per avvenire lo scambio. La Statua della Madonna passa in mano ai pescatori; a loro il compito di portarla in spiaggia. Le barche sono a poca distanza dalla riva, ma qui i portantini camminano, in acqua, dal luogo in cui è stata avvistata la statua al luogo in cui è stata recuperata. Non ci è dato tempo per pensare, seguiamo l’istinto. In un secondo siamo in acqua. Sembra un lago, non è fredda, o se lo è non ce ne rendiamo conto.
Piccoli, Grandi, nessuna differenza: semplicemente affascinati. Bagnati e con la sabbia un po’ dappertutto torniamo in strada dove ci attende la consegna ai “portantini di terra” con cui percorriamo la parte nuova di Nicotera Marina. Anche qui la presenza della devozione è forte, la larghezza della strada permette di decorare intere barche lungo il tragitto. La strada è ancora lunga per rientrare in Chiesa, ma non sentiamo stanchezza. Il paesaggio ci permette ancora di variare con gli scatti.
Ottimo lavoro, i membri del comitato festa Gianluigi Cavallaro, Salvatore Cavallaro, Domenico Carbone, Girolamo D’Aloi, Domenico Mauro, Diego Mercuri, Domenico Mercuri si sono ben spesi per la buona riuscita della giornata, che ancora non è giunta al termine.
Il gruppo musicale Tarantanova Sound in serata ci ha fatto ballare. A conclusione della serata, fuochi d’artificio e ballo del ciuccio a cura di “Antica Medma” di Mimmo Carbone.
Spero, attraverso le foto, di raccontare a chi non ha potuto partecipare; agli assenti di oggi, rassicurare che la tradizione è ancora rispettata e si respira un’atmosfera in cui i pescatori manifestano l’orgoglio di essere protagonisti di un rito nel quale si riconosce tutta la comunità.
Nancy Riso
Di seguito le immagini (clicca sulle foto per ingrandirle):
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