E’ stato un incontro intenso e partecipato, quello organizzato da Avis comunale Tropea, dedicato a due iniziative distinte, ma veicolanti significati molto importanti.
Infatti, nel corso dell’evento svoltosi il 22 novembre alle ore 17, 30 nella gremita sala conferenze del Museo Diocesano e moderato dal giornalista Francesco Apriceno, è stato presentato e proiettato il video “Mangiare bene…fa bene”, regia di Enzo Carone, musiche di Dario La Torre, facente parte del progetto dedicato alla corretta alimentazione. Un altro momento importante è stato quello dell’intestazione della sede di Avis Tropea alla testimone di giustizia calabrese Lea Garofalo, uccisa il 24 novembre 2009 dall’ex compagno Carlo Cosco, ‘ndranghetista, perché aveva collaborato con la giustizia poiché voleva far crescere la figlia Denise in un ambiente lontano dalla violenza e dagli sporchi affari dei suoi familiari.
Il gesto simbolico di intitolare la sede ad una donna coraggiosa, vittima di mafia, nasce anche dall’esigenza di scegliere da che parte stare e ribadire i valori di legalità e cittadinanza attiva che da sempre contraddistinguono l’impegno di Avis, impegnata in una molteplicità di iniziative oltre al volontariato legato alla donazione del sangue.
Concetti questi, che sono stati espressi dalla presidente di Avis Comunale Tropea, Caterina Forelli, nel suo intervento iniziale, seguito alla proiezione del video “Mangiare bene… fa bene”, frutto del già citato progetto, svolto nel mese di Marzo, nel quale la diabetologa Maria Letizia di Renzo ha illustrato degli studenti dell’Istituto Superiore di Tropea e ha guidato gli studenti dell’Istituto Alberghiero in una laboratorio di cucina, svolto secondo le regole della dieta mediterranea.
L’esperta è intervenuta nel corso dell’incontro, ribadendo l’importanza di mantenere uno stile di vita sano, specialmente per i giovani che sono sempre più a rischio di obesità e molto spesso di patologie come il diabete alimentare di tipo 2. La dott.ssa di Renzo, da poco eletta consigliere regionale dell’Associazione Medici Diabetologi inoltre ha spiegato che l’iniziativa ha precorso i tempi poiché iniziative di sensibilizzazione nelle scuole sono state messe in agenda anche dai diabetologi italiani.
E’ intervenuta anche la dirigente dell’Istituto di Istruzione Beatrice Lento che ha espresso il suo plauso nei confronti delle iniziative di sensibilizzazione portate avanti da Avis Tropea anche nelle scuole, nonché nei confronti di un gesto dal grande significato come quello di intitolare la sede ad una donna libera e coraggiosa. La dirigente ha chiuso il suo intervento con un motto significativo per rimarcare l’importanza dell’aprirsi all’altro nella società odierna: «La solidarietà salverà il mondo».
Hanno portato i loro saluti anche il consigliere provinciale Cosmo Gallizzi, i direttore del CSV Vibo, Maurizio Greco e il presidente della consulta delle associazioni di Tropea, Giuseppe Lonetti.
Sono state consegnate poi le targhe-ricordo a coloro che hanno partecipato al progetto dedicato alla corretta alimentazione.
E’ arrivato poi il momento speciale dell’intitolazione della sede a Lea Garofalo. A dare il suo importante contributo è stato Mons. Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di Libera, che Avis ringrazia per aver aderito subito all’iniziativa.
Fiorillo ha voluto raccontare il suo incontro con Lea: «Lea Garofalo era una donna dalla forte personalità che ha affrontato a muso duro mafia e istituzioni… Forse è stata ingenua, perché credeva che il forte legame del marito con la figlia l’avrebbe salvata, ma non è stato così. Voleva andare in Australia e cercava la libertà per la sua figlia Denise, sapeva infatti che le donne della mafia sono schiave e per la sua creatura sognava un futuro luminoso»
Inoltre il coordinatore di Libera ha raccontato un aneddoto: «Quando, poco tempo fa, il Papa ha incontrato i familiari delle vittime innocenti di mafia, a un certo punto si è allontanato per ritornare dopo una mezz’ora. Era andata a salutare la figlia di Lea in una saletta lì vicino».
Infine Mons. Fiorillo ha detto: «La Chiesa ha una grande responsabilità nel sensibilizzare le persone al rifiuto della sub-cultura mafiosa: deve attualizzare il Vangelo».
L’intervento di Don Fiorillo è stato intervallato dalle performance della bravissima attrice calabrese Annalisa Insardà che ha eseguito alcuni monologhi tratti dal suo spettacolo “Reality shock”, testi significativi la cui interpretazione brillante ha emozionato i numerosi spettatori.
Annalisa Insardà ha anche raccontato la sua esperienza nel cast della fiction “Lea”, dedicata a Lea Garofalo e diretta dal regista Marco Tullio Giordana, che ha riscosso moltissimo successo durante la messa in onda su Rai Uno l’8 novembre scorso.
Le conclusioni sono state a cura del segretario regionale Avis Calabria, Giuseppe Perpiglia, che ha messo in evidenza la grande rilevanza delle iniziative di Avis Tropea e l’efficacia con cui sono state trattate le tematiche centrali della serata.
Avis Tropea
La presidente Caterina Forelli