A pochi giorni dalla cinquantatreesima edizione del “Premio Internazionale Calabria”, che annualmente si tiene a Villa San Giovanni, emerge una storia di umanità e cultura grazie all’instancabile professor Giuseppe Morabito che dal lontano 1963, anno della sua fondazione, organizza e presiede l’autorevole manifestazione culturale calabrese.
Dal prezioso archivio di Giuseppe Morabito escono fuori, infatti, importanti testimonianze legate al mondo culturale vibonese. E’ il caso di Maria Concetta Accorinti, segnalata nell’edizione del ’68 del Premio, una professoressa-scrittrice-poetessa che ha insegnato per tanti anni al Magistrale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia.
Lei era nata a Zungri nel 1923, aveva vissuto a Cessaniti dove lo zio, Domenico Antonio Sorrentino, era il parroco del paese, un altro suo zio era Monsignor Aurelio Sorrentino, Arcivescovo di Reggio Calabria. Maria Concetta Accorinti, una donna profondamente cristiana, coerente nella vita e nel lavoro, si contraddistingue sin dall’età giovanile per la sua grande serietà nello studio delle materie classiche e per la passione per la cultura, si laurea in lettere e poi in filosofia, all’Università di Napoli e Roma, subito dopo inizia un percorso letterario che la porterà a pubblicare il romanzo dal titolo “Nell’onda umana”, diversi scritti poetici raccolti nel volume “Palpiti”, alcuni saggi di critica letteraria, una bella fiaba dal titolo “Quindicino”, i testi di cinque canzoni per il Festival “Pinocchio d’Oro”, alcuni volumi di liriche dove traspare, in modo prorompente, la sua profondità d’animo. Negli anni sessanta, settanta e ottanta partecipa attivamente alla vita culturale e sociale della città di Vibo Valentia con incontri, un salotto culturale, presentazioni letterarie e artistiche, in queste attività alcune volte affiancata dallo stesso professor Morabito.
La figura di Maria Concetta Accorinti a Vibo Valentia ancora oggi la ricordano in tanti, gli incontri culturali con la critica, organizzati presso l’Hotel Tirreno, hanno lasciato un solco profondo, un segno indelebile nella memoria storica cittadina.
La ricorda bene il professore Ninì Luciano che ci parla di una “Maria Concetta Accorinti con un proprio cenacolo culturale presente in città”. Francesco Marzano la ricorda invece come allievo: “La professoressa Maria Concetta Accorinti era la mia docente di lettere alle scuole medie “San Giovanni Bosco”. Mi ha fatto imparare a memoria il terzo canto dell’Inferno, ancora lo ricordo perfettamente!”, mentre il professor Luigino D’Agostino la ricorda come sua collega, che insegnava latino, storia, italiano e geografia all’istituto Magistrale.
Tanti gli incontri organizzati in quel tempo a Vibo Valentia, Villa San Giovanni ed altri centri della Calabria, con affollate presentazioni di libri e letture di poesie, molte le recensioni e gli articoli su riviste specializzate come “Il Letterato”, “I maestri contemporanei dell’arte” e “Calabria Letteraria”, sul quotidiano “Il Tempo” e sulla “Gazzetta del Sud”. Tra gli “amici culturali” storici nomi come Giampiero Nisticò, Emilio Frangella, Antonino Murmura, Giuseppe Orefice, Don Giuseppe Rossi, Giovanni Lacquaniti, Eugenio D’Acunti e Marianna Azzolini.
Ma Maria Concetta Accorinti nella sua vita è stata anche una bravissima ricamatrice di tessuti, a testimonianza di questo, un suo lavoro lo si può ancora ammirare nella chiesa di San Basilio a Cessaniti. L’abito azzurro tempestato di stelle dell’antica “Madonna di Maju” è stato ricamato, con fili di oro zecchino, proprio dalle sue mani. A giorni, venerdì 23 ottobre, il Circolo di Cultura e di Relazioni Internazionali di Villa S. Giovanni celebrerà, ancora una volta, il Premio Calabria per la letteratura, il giornalismo italiano e straniero, e le scienze.
La cerimonia di consegna avverrà nei saloni del Grand Hotel de la Ville di Villa San Giovanni. Sarà introdotta, a partire dalle ore 17.00 da una interessante tavola rotonda su tematiche culturali. L’iniziativa intende favorire i rapporti interregionali e tra l’Italia e l’Europa per la valorizzazione della cultura e della civiltà, la sensibilizzazione verso i problemi del Mezzogiorno e della Calabria.
Il Premio tende inoltre a favorire i rapporti tra giovani scrittori e critici. Nel corso della serata il professor Giuseppe Morabito ricorderà la figura di Maria Concetta Accorinti, presente in sala l’insegnante Bruna Accorinti, figlia della scrittrice scomparsa a Legnano nel dicembre del 1992, e quella di un altro vibonese illustre recentemente scomparso a Sant’Onofrio, il francesista Giuseppe Congestrì, amico, durante la sua lunga permanenza a Parigi, del grande Jacques Prévert.
Franco Vallone