Ieri sera è deceduto, improvvisamente ed inaspettatamente, il prof Antonio Di Bella, docente di Brattirò in pensione, insegnante per tantissimi anni alla scuola media di Sant’Angelo di Drapia.
Pochi giorni fa ho discusso parecchio col prof Di Bella, che incontravo spesso, specie al bar. Abbiamo parlato di tante cose: dei problemi dei giovani, del lavoro, della meritocrazia mortificata; ma, in particolare, delle foto di decenni addietro che trovo negli album di famiglia e che pubblico continuamente su Vibonesiamo, immagini in cui spesso compare lui da giovane, essendo stato componente della medesima compagnia frequentata da mio padre.
Gli ho detto che sotto il suo volto la didascalia era superflua perché era rimasto quasi identico a 50 anni fa, con il suo fascino ed il suo stile intatto ed inimitabile. Lui, divertito, ha sorriso e ci siamo messi a ridere. Oggi, invece, piango, insieme a tutta la comunità, la sua dipartita.
Addio caro prof, riporto dei versi di Juan Ramòn Jiménez, che – ho saputo da mia madre, tua collega che tanto ti stimava – a te piacevano tanto e che hai sempre trasmesso ai tuoi alunni.
Oggi, più che mai, ci emozionano, come in vita hanno emozionato te:
IL VIAGGIO DEFINITIVO
…E io me ne andrò. E resteranno gli uccelli a cantare;
e resterà il mio orto, col suo verde albero,
e col suo pozzo bianco.
Tutte le sere, il cielo sarà azzurro e placido;
e soneranno, come questa sera stan sonando,
le campane del campanile.
Moriranno quelli che mi amarono;
e il paese si rinnoverà ogni anno;
e in quell’angolo del mio orto fiorito e imbiancato a calce,
il mio spirito errerà, nostalgico…
E io me ne andrò; e starò solo, senza focolare, senz’albero
verde, senza pozzo bianco,
senza cielo azzurro e placido…
E resteranno gli uccelli a cantare.
J.R.J
MarioVallone
