Era Il 12 settembre 1965, giorno sacro al nome di Maria, dodicesima domenica dopo la Pentecoste, quando a Carìa, con l’arrivo di quattro suore Figlie di Maria Ausiliatrice, venne aperta la “Casa salesiana” di Villa Orsola. Una frase pronunciata da un cariese (Nicolino Mollo), appena vide arrivare le suore a Caria, sintetizza ciò che esse hanno rappresentato per la comunità: “Ma che bel sole oggi risplende per noi”. Scampanio a festa delle campane della chiesa parrocchiale come nelle più grandi solennità e le autorità ecclesiastiche e civili insieme all’intero popolo andarono festanti incontro alle suore. A riceverle e a presentare la loro casa furono i reverendissimi prof. don Agostino Pugliese, Salesiano (artefice principale dell’ apertura della casa F.M.A commosso ed emozionato ) e il can. Antonio Mazzitelli. Quest’ultimo ha celebrato la prima Santa Messa nella cappella dell’ istituto, e prendendo spunto dal Vangelo della domenica, le ha esortate a cercare sempre il “regno di Dio e la sua giustizia”. Le buone suore presero come una sacra consegna quelle parole e non tardarono a mettere tutte le loro attività a beneficio della parrocchia: asilo infantile, laboratorio, doposcuola, oratorio. Con grande zelo, inoltre, si dedicarono all’educazione morale e religiosa dei giovani, all’insegnamento del catechismo e alla completa assistenza in parrocchia.
La casa F. M. A. di Carìa, nata come struttura educativa e formativa delle giovani del paese, con il passare del tempo si trasformò in un vero e proprio “Oratorio centro giovanile”, diventando e restando per molti anni il punto di riferimento, non solo della comunità di Caria, ma anche dell’intero circondario. Tantissimi i giovani provenienti anche dalle vicine comunità che frequentavano le attività salesiane. Con il passare del tempo, gli spazi e la struttura di “Villa Orsola” non bastarono più nè per le attività nè per i giovani, tant’è che il 14 maggio 1972 con la benedizione della prima pietra si diede inizio alla costruzione di una nuova struttura, dietro Villa Orsola, alla quale successivamente venne affiancato il campo di pallavolo. L’opera Salesiana a Caria per 35 anni è stata “il palcoscenico, la scena della crescita umana, cristiana e sociale” di numerose generazioni cresciute sotto lo sguardo di Maria Ausiliatrice, di don Bosco, delle F.M.A. e in particolar modo di suor Rosetta che li ha e ci ha amato due volte: come suora e come figlia di questa comunità. Nonostante la chiusura dell’opera, avvenuta nel giugno del 2000, lo spirito salesiano continua ad essere fortemente radicato all’interno della comunità che ancora oggi raccoglie preziosi ed importanti frutti da quei meravigliosi anni.