Simona Sparaco ha ottenuto il favore della Giuria della quale hanno votato 71 membri su 101 pari al 70,3 % degli aventi diritto. A preferire il romanzo “Se chiudo gli occhi” sono stati 37 giurati (52%), mentre “Il Gran Capitàn e il mistero della Madonna Nera” di Santo Gioffré ha ricevuto 25 preferenze (35%). “La ballata delle acciughe” di Dario Vergassola ha ottenuto invece 9 voti (13%).
Contrariamente al trend delle precedenti edizioni, è stata la Giuria di estrazione popolare a fare la differenza, preferendo la Sparaco, con 29 voti (64%), a Santo Gioffrè (14 voti e 32%) e a Dario Vergassola (2 voti e 4%). Hanno votato 45 membri su 46, pari al 97,9% degli aventi diritto.
Invece, per la Giuria dei sindaci hanno votato 26 primi cittadini su 55, pari al 47,43% degli aventi diritto. Il preferito dei sindaci è stato Santo Gioffrè con 11 voti (42%), mentre Simona Sparaco ha ottenuto 8 voti (31%) e Dario Vergassola 7 voti (27%).
A vincere è un romanzo che è stato descritto a buon diritto “Intenso, ammaliante e poetico”, ma nulla era scontato di fronte ad altrettanti libri di qualità come gli altri due in gara, prova che il Comitato tecnico-scientifico presieduto da Gian Arturo Ferrari ha saputo selezionare con professionalità e competenza la terna degli scrittori finalisti.
IL LIBRO:
Se chiudo gli occhi è un libro che lascia il segno. Al centro della storia il viaggio che i due protagonisti, Viola e Oliviero, padre e figlia” compiono attraverso l’Appennino. È un viaggio magico alla ricerca delle proprie radici, alla ricerca della verità. Un viaggio di costruzione di un rapporto che tra i due che non c’è mai stato. Viola è una trentenne che nella vita ha imparato a nascondersi: un lavoro che non le piace, un bravo ragazzo come marito, vestiti extralarge. Oliviero è un’artista, padre assente, eterno bambino, che porta dentro di sé una verità dolorosa che finalmente riuscirà a svelare alla figlia. Un viaggio per riscoprirsi nel rapporto padre-figlia ma anche per ritrovare sè stessa. Nel triangolo tra il Conero, il Subasio e i monti Sibillini accadrà di tutto. È forte il messaggio che l’autrice ci lascia: non è mai troppo tardi per perdonare, mai troppo tardi per ritornare ad amare e cominciare ad amarsi. C’è sempre qualcosa dietro ciò che appare. E come diceva nonna Antina: “Credi solo in quello che vedi. Il fatto che tu sia l’unica persona a vederlo, non vuol dire che non esista.”
Appuntamento alla prossima edizione con #PremioTropea!
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