L’opera, edita da Meligrana Editore, è stata presentata al pubblico presso la Biblioteca Comunale “Albino Lorenzo” impreziosita, per l’occasione, con quadri dell’artista Antonio De Benedetto.
A relazionare sono stati il Prof. Antonio Pugliese, vicepresidente dell’ Unitre, il Prof. Luciano Meligrana, presidente del Centro Studi Galluppiani, l’intellettuale Alfonso Del Vecchio, l’editore Giuseppe Meligrana, l’artista Mery Francica, e la stessa autrice. Moderatore è stato il giornalista Giuseppe Sarlo.
La sala era gremita di amici, componenti di diverse associazioni tropeane e da tutti i componenti del consiglio comunale, sia di maggioranza che di minoranza. Ciò ha testimoniato i sentimenti di stima nei confronti dell’autrice che ringrazia tutti. La manifestazione è stata sponsorizzata dal comune di Tropea e dalle associazioni Unitre e Tropeaeventi rappresentata, nell’occasione, da Saverio Muscia.
Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Rodolico e di Muscia, ha parlato il prof. Antonio Pugliese, autore della prefazione del libro; egli ha messo in rilievo le doti di scrittura della Saccà, giornalista attenta e precisa nel suo lavoro, che avrebbe meritato anche l’inserimento in alcune antologie di scrittori calabresi che sono state prodotte nel corso degli anni. L’introduzione del Prof. Pugliese si è soffermata principalmente su questo aspetto e ha mirato ad inserire a pieno diritto la Saccà in un solco culturale che rappresenta una Calabria ricca di letterati illustri quali Corrado Alvaro, Francesco Perri, Leonida Repaci, Saverio Strati e altri.
La presentazione del libro è stata impreziosita sia dall’intervento di Mery Francica, giovane artista di Briatico che vive a Pisa per motivi di lavoro, autrice dell’illustrazione di copertina, ed anche autrice della quarta di copertina del libro di filastrocche che la Saccà ha pubblicato lo scorso luglio, e dalla lettura di due racconti dell’opera, magistralmente eseguita dall’attrice Silvia Ventrice.
Alfonso Del Vecchio, nel corso del suo intervento, ha messo in evidenza il fatto che «Il libro di Vittoria Saccà è attribuibile certamente al genere letterario della memorialistica e dell’autobiografismo» aggiungendo che «è quasi un viaggio. S. Eufemia è il luogo dell’erranza, Tropea quello della stanzialità, termini di una dualità attraverso cui leggere il suo percorso umano quanto quello intellettuale. E’ l’andare e tornare, fuggire e restare appaesamento e spaesamento sono i termini della dimensione squisitamente letteraria dove l’opera e l’autrice sembrano a tal punto coincidere che ci si chiede se è la Prof. Vittoria Saccà che scrive o è una meravigliosa bambina che ci lancia un messaggio che nessuno di noi può dimenticare e che ci ricorda un messaggio universale d’amore».
Per il prof. Luciano Meligrana, invece, la Saccà, attraverso i racconti, lancia una serie di messaggi e si è soffermato, tra l’altro, sulla figura femminile molto presente nel libro, dove non è trascurato il problema della violenza sulle donne.
Esprimendo apprezzamenti per “Parole nel comò”, sono intervenuti il vicesindaco Tropeano, il prof. Santino Salerno, lo scrittore Michele Roccisano, lo storico don Pasquale Russo.
Commenti
comments