Lui, il pittore-ingegnere, è Briaticese di nascita, classe 1951, dal 1978 vive lontano dalla Calabria, a Melegnano, in provincia di Milano.
Borello si presenta in questi giorni nel suo paese di origine con una mostra davvero interessante, espone, infatti, una selezione di opere pittoriche che raccontano il sociale e la bellezza, tematiche varie e diversificate che vanno dall’emigrazione all’immigrazione, dalla protesta alla contestazione, una serie di paesaggi e personaggi del Sud e del Nord Italia, il lavoro nei suoi diversi aspetti della civiltà industriale, del mondo contadino e di quello dei pescatori.
C’è veramente tutta una storia, una cronologia di eventi carichi di umanità raccontata attraverso una pittura forte, solare, con una coloristica ed una tavolozza personalissima, carica di contrasti e realizzata con tecniche pittoriche varie e su materiali diversi, dal cartoncino alla tela passando per sperimentazioni su masonite suggerite dalla pittura di Lorenzo Albino. L’arte di Fortunato Borello si allontana dal realismo, si approccia all’impressionismo e all’espressionismo, trovando l’attuale collocazione in uno spazio tutto personale, inedito, specie nelle sperimentazioni delle opere su masonite dove i colori della sua tavolozza acquisiscono una luce molto intensa. Le esperienze artistiche dell’ingegnere Fortunato Borello, dopo quelle da autodidatta dell’età giovanile, ripartono e proseguono nel 2009 con il corso della Scuola degli Artefici dell’autorevole Accademia delle Belle Arti di Brera e sotto la guida di Maestri come Sabrina Capraro, Luciana Manelli e Barbara Giorgis. Tante le partecipazioni ad importanti mostre collettive allestite in provincia di Milano, Como e Lodi. Tra le opere esposte oggi nella sua personale, una “Marina con Torre Rocchetta”, il simbolo più caratterizzante del suo paese natio, un omaggio alla sua Briatico.
Franco Vallone
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