Si è recentemente costituito il Comitato per le celebrazioni del IV Centenario della Liberazione di Tropea, grazie all’impegno di alcuni cittadini, presieduto da Dario Godano, storico ed archeologo, appassionato di storia locale.
Tale comitato si propone di organizzare diversi eventi al fine di celebrare una ricorrenza importante per la storia della cittadina, affinché si favorisca il recupero della memoria storica, il recupero di una parte considerevole delle proprie radici culturali e sociali, il rafforzamento del senso di identità e comunità.
La ricorrenza, come detto, rappresenta un momento molto importante: Il 23 agosto 1615 giungeva in città la notizia del Reale Rescritto di Valladolid che sanciva l’annullamento dell’atto di vendita che vedeva Tropea, da città libera e demaniale insieme ai suoi 24 casali, infeudata al Principe di Scilla Vincenzo Ruffo. Il 28 settembre 1612, Il Viceré di Napoli, Don Pedro Fernandez de Castro, vendette Tropea e il suo territorio per 191.041 ducati al Ruffo. La reazione dei tropeani non si fece attendere. Riuniti tutti, dalla nobiltà alla borghesia, con il sostegno della Curia, il Parlamento tropeano decise di ricorrere alle vie legali per ottenere la rescissione dell’atto di vendita. Furono inviati a perorare la causa dell’autonomia tropeana: il giurista Luigi Lauro presso la corte di Filippo III a Madrid e l’altro giurista Ferdinando d’Aquino presso il Viceré a Napoli. Nel contempo le donne del popolo fecero una colletta di gioielli e denaro per raccogliere la somma necessaria per riscattare Tropea. Seguirono anche concitati momenti, allorquando giunsero dalla Porta di Mare gli emissari del Principe di Scilla, l’abate Giovanni Tommaso Pelliccia capeggiò una piccola rivolta, riuscendo a scacciare gli stessi emissari che intendevano proclamare il nuovo dominio dei Ruffo su Tropea. Dopo la prima sentenza favorevole del Regio Consiglio Collaterale di Napoli, il 13 Novembre 1613, giunse finalmente il 23 agosto 1615 la definitiva rescissione dell’atto di vendita, motivata, oltre che dalla secolare fedeltà di Tropea alla corona aragonese, dalla sua rinomata antichità, bellezza e nobiltà. In base alle fonti storiche, i tropeani videro uno stormo di gru volare in cielo dalla Chiesa dell’Annunziata alla Porta Vaticana e comporre la scritta “LIBERTAS”. Ciò fu visto come un auspicio dell’imminente liberazione. Quando si diffuse la notizia, i tropeani scesero per strada e nelle piazze per festeggiare, fu celebrata dal Vescovo Fabrizio Caracciolo dei Pisquizi una solenne messa pontificale in Cattedrale con inni ambrosiani e Te Deum, furono eretti archi trionfali e luminarie, l’Accademia degli Affaticati appese poesie e frasi che celebravano Tropea in ogni angolo della città, dai bastioni e dal castello spararono a salve gli archibugi e i cannoni, fu fatto un carro allegorico con Bacco e le baccanti per schernire il Ruffo. Inoltre, i nobili e i sindaci imbandirono delle mense pubbliche dove tutti, di alto e basso rango, sedevano a fianco, brindando a Filippo III di Spagna e alla libertà ottenuta. Per l’occasione anche alle donne fu concesso di bere vino e dai casali limitrofi giunsero delegazioni per unirsi ai festeggiamenti.
Per celebrare puntualmente questa importante ricorrenza, il Comitato per le celebrazioni ha deciso di organizzare un evento propedeutico ad altre attività che si svolgeranno a partire dal mese di settembre.
Il 23 agosto alle ore 21.30 in Piazza Vittorio Veneto avrà luogo una Tavola Rotonda Storica per ripercorrere le tappe salienti della vendita e della liberazione di Tropea. L’iniziativa ha il Patrocinio del Comune di Tropea e dell’Assessorato alla Cultura. Presiederà la Tavola Rotonda lo storico e archeologo Dario Godano e modererà il Prof. Francesco Apriceno. Interverranno esimi storici e studiosi del calibro del Prof. Saverio Di Bella, Docente di Storia Moderna presso l’Università di Messina e lo storico ed erudito locale Don Pasquale Russo, parroco emerito di Ricadi, insieme al Presidente dell’Accademia degli Affaticati e del Premio Letterario di Tropea, Avv. Michele Accorinti.
L’evento sarà impreziosito dalla presentazione di un documentario storico sui fatti presi in esame, interpretato dagli attori di Laboart e dal gruppo folk “Le Chiazzarole di Tropea”, e dalla recitazione in costume d’epoca di alcune liriche celebranti Tropea eseguita sempre dagli attori di Laboart.
I ringraziamenti speciali per l’organizzazione dell’iniziativa vanno sin d’ora all’Amministrazione Comunale di Tropea, all’Istituto d’Istruzione Superiore di Tropea nelle persone del Dirigente Scolastico Beatrice Lento e della Prof.ssa Maria Domenica Ruffa, a Saverio Muscia ed Enzo Carone per il supporto tecnico, a Pasquale Rizzo per la promozione e per il montaggio del documentario storico, a Don Ignazio Toraldo di Francia per aver dato disponibilità dei locali del Seminario e della Chiesa dei Nobili, al Colonnello Salvatore Libertino e all’Architetto Luigi Giffone per i preziosi consigli e per il supporto ideativo, a Maria Grazia Teramo e agli attori di Laboart, a Marcella Romano e ai ragazzi del gruppo folk “Le Chiazzarole di Tropea”.