La LAV contesta fortemente queste due strutture che mettono in mostra e fanno esibire esseri viventi privati della libertà per meri fini di lucro. Sono due forme orribili di sfruttamento degli animali, che non hanno nulla di istruttivo o di affascinante.
Per quanto riguarda il rettilario itinerante, non c’è nulla di bello, di divertente e tanto meno di educativo nel vedere poveri animali rinchiusi per sempre in teche o in gabbie anguste: in quelle prigioni non c’è altro che sofferenza e apatia.
Per quanto riguarda il circo, più volte abbiamo stigmatizzato questi tristi spettacoli come anacronistici e fortemente diseducativi, perché abituano ad essere indifferenti verso la sofferenza e insegnano ai bambini “a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione”, come sottolineato in un documento firmato da oltre 600 psicologi che si sono espressi “sulle valenze antipedagogiche dell’uso di animali in circhi, sagre e zoo”.
Non siamo contrari ai circhi degli artisti e dei giocolieri, che offrono uno spettacolo avvincente, ma non possiamo più accettare che degli animali siano costretti a vivere in gabbia e ad esibirsi in pubblico, dopo un lungo addestramento basato sulla violenza fisica e psicologica, ridotti a burattini nelle mani dei domatori, incapaci per paura di ribellarsi.
Nelle strette teche dei rettilari o nelle gabbie su ruote dei circhi, gli animali non hanno niente della loro natura selvatica, non vivono nel loro habitat, non sviluppano comportamenti naturali. Sono privati della possibilità di vedere rispettate appieno le loro esigenze etologiche, stressati dalla continua esposizione al pubblico, alle luci, alle forti musiche, costretti ad eseguire esercizi palesemente contrari alla loro indole, sottomessi completamente al volere dell’uomo.
Chiediamo ai comuni di Tropea e di Parghelia di autorizzare strutture di questo genere solo dopo essersi accertati delle effettive condizioni degli animali ivi detenuti e del fatto che queste rispettino le Linee Guida stabilite dalla Commissione Scientifica CITES per la detenzione degli animali nei circhi, nonché tutte le norme igieniche e di sicurezza. Chiediamo inoltre che venga verificata la regolarità della documentazione e delle autorizzazioni relative agli animali.
Infine, chiediamo ai due comuni di dotarsi al più presto di un regolamento per gli animali come quello proposto dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), che tra l’altro prevede almeno modalità più severe per l’autorizzazione di tali spettacoli viaggianti, sia per la tutela degli animali imprigionati sia per quella degli spettatori e dei cittadini in genere.
Mettiamo insieme la parola fine a questa schiavitù degli animali.
LAV Vibo Valentia
lav.vibovalentia@lav.it
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