La scomparsa di Felice Muscaglione

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Schermata_202015-06-25_20alle_2015.11.22C’era una volta un uomo che nella sua vita ha sempre lavorato dietro le quinte di grandi eventi, di spettacoli e manifestazioni di successo, un personaggio pacioccone che, come lo vedevi, ti incuteva immediatamente simpatia.

Lui, Felice Muscaglione, classe 1950, con i suoi folti baffi neri, era un Vibonese assai modesto e riservato, organizzatore e direttore artistico di tante importanti manifestazioni canore e musicali, conosciuto in Italia negli ambienti discografici più alti, stimato da grandi artisti e presentatori televisivi, cantanti e musicisti, cantastorie, cantautori e parolieri.

Muscaglione è stato un talent scout con un fiuto professionale innato, da sempre direttore artistico del “Gruppo Mancini”, recentemente anche autore di alcune pubblicazioni di successo sulla memoria storica vibonese, un libro sulla canzone degli anni cinquanta e sessanta e due volumi sugli eroi di guerra di Vibo Valentia e provincia.

Felice Muscaglione era, infatti, un ricercatore appassionato della storia recente del vibonese, attento a fatti, persone e personaggi da recuperare dall’oblio del tempo, per anni ha diretto il mensile “Monteleone” e la rivista specialistica “Hipponion”, sue creature che hanno accolto scritti e documenti di tanti storici e studiosi locali. Alcuni anni fa Felice Muscaglione si era occupato anche di politica, è stato infatti consigliere e assessore comunale a Palazzo Razza di Vibo, poi, non completamente soddisfatto dell’esistente, di partito ne ha voluto fondare uno tutto suo: il “Movimento Democratico Vibonese”.

“Felice Muscaglione, il 501 Hotel, Saverio Mancini”, un trittico di persone e spazi che per tanti anni ha fatto la storia della canzone a Vibo Valentia e non solo. Il suo successo personale era legato proprio alla sua grande umanità unita ad un rigore professionale davvero raro. Muscaglione sapeva riconoscere l’originalità, la novità, la bravura di un artista anche dietro le pieghe di una possibile stonatura. Lui sapeva decidere, escludere, inserire, suggerire, evidenziare, far uscire fuori il talento forse ancora nascosto.

Il segreto, il suo segreto era il “grande intuito” unito ad un “sacco di creatività” ed a “molta fantasia”. Direttore artistico di grandi eventi, nella penombra del suo lavoro da dietro le quinte, Muscaglione, aveva sempre tutto sotto controllo perché era un poliedrico conoscitore di luci ed illuminotecnica, di suono ed amplificazione, di scenografia e allestimento, di musica e canto. Ma, al di là di tutto questo, Felice Muscaglione aveva costantemente mille occhi e mille orecchie per percepire il valore professionale degli artisti che cantavano e che suonavano, andava avanti nello spettacolo nel suo divenire, momento per momento, cercando di prevedere quello che stava per accadere. Perché lo spettacolo doveva andare avanti e tutto doveva andare bene. Era questo il segreto del grande successo di tutto ciò che organizzava. In tempi non sospetti, Muscaglione è stato uno dei talent scout maggiormente apprezzati in Italia, riusciva a valutare chi era all’inizio della carriera artistica e ci scommetteva sopra, percepiva in anticipo le potenzialità.

Così è stato anche quando scoprì la cantante Flavia Fortunato e Lisa. Tante soddisfazioni anche per il Felice Muscaglione direttore di palcoscenico del Festival di Sanremo. All’Ariston Muscaglione lavorerà due anni con Gianni e Marco Ravera.

“Grandi soddisfazioni ed anche una grande responsabilità” raccontava Muscaglione. In quegli anni negli ambienti discografici della Ricordi di Milano, Muscaglione conoscerà i più grandi artisti della musica italiana, da Lucio Battisti ai Pooh di Riccardo Fogli, e poi Sting, Witney Houston, Eros Ramazzotti,  Loredana Bertè,  Enrico Ruggeri,  Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Renzo Arbore, e grandi gruppi musicali come i Talk Talk, Duran Duran, Europe, Simply Red… Con Mia Martini, Muscaglione aveva un’amicizia fraterna.

A Vibo Valentia con la “Sei Giorni di Vibo”, presso il 501 Hotel, lavorerà con il presentatore Daniele Piombi, intanto, sempre con il suo grande amico Saverio Mancini, continuava ad ideare e realizzare altre iniziative di successo: ViboStar, ViboRok, Lady Mediterraneo, Un’Italiana per Miss Mondo, Due voci per l’Inverno, il Gran Galà della Canzone Napoletana e Calabrese, Storie e Cantastorie, Vibo Star Cabaret… solo per fare un esempio.

Da quei lontani anni ’60, quando era componente del gruppo musicale denominato “Gli atomi”, all’organizzazione del Cantabimbo nel 1971, a quando era stato chiamato a collaborare con il Gruppo Mancini ai successi editoriali più recenti, è passato del tempo. I suoi baffi non erano più tanto neri ma lui era rimasto il personaggio stimato da tutti ed orgoglioso della vibonestità come identità.

Franco Vallone

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