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Comune Drapia e Università Bologna…

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In materia agricolo/ambientale si sta consolidando la collaborazione tra il Comune di Drapia e l’Università di Bologna.

Nel rispetto degli impegni presi in campagna elettorale e nella ferma convinzione che nell’ambiente agricolo vi è un patrimonio antico da salvaguardare e recuperare, che per troppo tempo è stato trascurato e rischia di scomparire, la compagine amministrativa guidata dal Sindaco Antonio Vita, si è subito data da fare per cercare di avere una collaborazione in un settore che, unitamente al turismo, può essere strategico per la crescita e lo sviluppo socio-economico del territorio.

In particolare se ne sta occupando Pino Rombolà – Vice Sindaco con delega all’ambiente e all’agricoltura, il quale ha dichiarato che: “ Si tratta di recuperare i c.d. “frutti antichi e dimenticati” cioè prodotti che un tempo venivano coltivati normalmente e che avevano caratteristiche particolari e che se adeguatamente valorizzati potrebbero avere anche  un interesse commerciale” ed ha aggiunto che è necessario che: “dalle belle parole occorre passare ai fatti”.

Certo il contesto storico-politico in cui sono oggi costretti a muoversi gli amministratori locali italiani è assolutamente difficile ed impervio e ciò ancor di più in terra di Calabria, dove i piccoli comuni sono spesso costretti a sostituirsi alla ormai cronica assenza degli enti sovra comunali.

In questo difficile contesto il Comune di Drapia sta muovendo i primi concreti passi per cercare di dare un aiuto tangibile ed una vera opportunità a coloro che ritengono che dall’agricoltura e dal turismo può arrivare una speranza di crescita e di sviluppo socio-economico.

Già lo scorso mese di agosto, il Vicesindaco, Pino Rombolà, unitamente ai professori: Adamo Domenico Rombolà dell’Università di Bologna e il prof. Bondada della prestigiosa Washington University, accompagnati dal dott. Bombai Giuseppe,  biologo ed all’epoca Borsista dell’Università di Bologna e da Cosmo Rombolà, giovane e appassionato imprenditore viti-vinicolo di Brattirò –  si erano recati nel comune di Ferruzzano, nella locride, per far visita ad un campo di salvataggio e valorizzazione di viti autoctone reggine creato dal prof. Orlando Sculli, storico e amante della viticoltura calabrese.

Nel successivo mese di settembre a Drapia è stato ospitato un studente turco, laureando in Scienze Agrarie e Forestali presso l’Università di Bologna, il quale ha trascorso 15 giorni di studio e lavoro nei vigneti della zona ed in particolare della frazione Brattirò.

Nei giorni scorsi, in attesa che venga definitivamente formalizzata la collaborazione tra il Comune e l’Università di Bologna mediante la sottoscrizione di una protocollo d’intesa,   è stato fatto un ulteriore passo in avanti.

Ed infatti, si è recato a Drapia un altro studente del gruppo di ricerca guidato dal prof. Adamo Domenico Rombolà del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, al fine di prelevare, nei vigneti del comprensorio, dei germogli di vite che consentiranno di avviare la coltivazione in vitro delle varietà autoctone del territorio.

In effetti il giovane studente, accompagnato da Pino Rombolà – Vice Sindaco di Drapia e da alcuni imprenditori agricoli locali, ha prelevato i germogli delle specie autoctone per portale nei laboratori dell’Università di Bologna.

Ciò consentirà di creare una banca con le varietà autoctone del comprensorio Drapiese, la quale permetterà di conservare, salvaguardare e studiare il patrimonio viticolo locale.

Si tratta di un importante passo in avanti verso il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione dei vitigni autoctoni del territorio drapiese.

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