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Giusy Staropoli, il Sud e la Terra di Costabile

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Presentato qualche giorno nella frazione Caria fa il libro “Sud – La terra di Costabile”. Una raccolta di poesia che ha nel Sud e, ancora di più nella gente di Calabria il suo fulcro. Sentimenti, passioni, speranze, delusione, dolore, lavoro non sono soltanto i temi interessati alla poetica della Staropoli. Tali frammenti dell’animo e dell’identità sono le sue vere muse ispiratrici. Giusy Staropoli rievoca la Calabria antica e la rende presente nello spirito dell’attualità grazie all’efficacia poetica dei suoi versi.

La Calabria povera diventa ricca di umanità, la Calabria della disperazione cede il passo alla speranza. Un sentimento, quest’ultimo, che non si chiude in un cieco e sterile ottimismo, ma stimola l’operosità e la fiducia nel futuro.

Durante la presentazione, il primo a prendere la parola è stato Mario Vallone responsabile della casa editrice che ha pubblicato il testo, la Thoth, il quale ha presentato l’autrice ed ha sottolineato come «la leva principale per cambiare le sorti del territorio sia appunto, la cultura». A seguire i saluti del sindaco, Antonio Vita e quelli del presidente della Pro loco, Antonio Furchì. Voce recitante, Francesco Pugliese, attore del posto. Articolata, puntuale e analitica, la relazione della giornalista Annalisa Fusca, la quale ha messo in evidenza come: «La poetessa canta la terra di Calabria, dolce-amara, nelle sue asprezze, contraddizioni e malessere interno.

Il destino di una terra incompresa, tormentata, sola. Il buio di una Calabria che sembra non lasciare spazio alla speranza». Nella sua riflessione, la Fusca ha dichiarato: «La poetessa ama la sua terra, ma non si abbandona al canto di elogio e bellezza. I suoi versi sono delle vere e proprie pennellate con cui offre affreschi a tratti dolci, a tratti aspri, della Calabresità». A seguire l’intervento della stessa poetessa, la quale ha affermato: «Io sono il Sud! Per quello che faccio e che dico. Io scrivo di Sud perché non riesco a dire altro. Questa terra dà più dolore che gioia, ecco perché richiamo la vicenda umana di Constabile». La poetessa poi ha aggiunto: «Io sento di avere vissuto il Sud dei nonni, sento costantemente la voce di mio padre e la lingua di mia madre». Puntuali i richiami alla narrativa di Saverio Strati. E per molti versi, la serata ha avuto i connotati della letteratura stratiana.

Soprattutto, nella figura della poetessa che con i suoi versi ha dimostrato di credere nella forza struggente e vivificante, allo stesso tempo, della Calabria. Il lirismo della Starapoli raggiunge le vette più alte grazie al nitore della sua scrittura e all’intensità delle sue strofe. Storia, attualità e prospettive si sono così intrecciate in un unicuum di poeticità e amore per la propria terra.

Corrado L’Andolina

Pubblicato su Il Quotidiano il 16/10/2015, p. 16

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