L’Associazione Culturale Mnemosyne, con la collaborazione del Sistema Bibliotecario Vibonese ha organizzato un ciclo di seminari dal titolo “ I Percorsi della Memoria”, tenuti da giovani studiosi e ricercatori calabresi che non hanno superato il 45 anno di età e che non sono inquadrati in ruoli istituzionali nelle Soprintendenze o nelle Università, ma che lavorano compiutamente sia sul campo che sui libri portando avanti progetti di studio importanti, a volte divulgati anche a livello internazionale.Gli eventi, già inaugurati con una prima sessione il 10 maggio 2014, si pongono come luogo di scambio e di divulgazione, aperti a tutta la cittadinanza.
Il quarto appuntamento seminariale, in questa fase autunno-invernale, è tenuto dal dott. Clemente, archeologo medievista, dottorando presso l’Università di Sassari.
Lo studioso si occuperà di “Il territorio tra Reggio Calabria e Motta San Giovanni attraverso le fonti storiche e archeologiche nel medioevo (V-XV sec.)”. L’argomento sarà incentrato su un’area di grande rilevanza nel Mediterraneo, sede in passato di numerose attività produttive. Al periodo Tardoantico sono risalenti delle fornaci per la produzione di anfore vinarie “Keay LII”. Questa classe anforica prodotta anche in altri centri della Calabria è molto importante perché oggetto, insieme al suo contenuto, di esportazioni su larga scala, in particolare a Roma dove è stata accertata una presenza massiccia del contenitore in alcuni scavi. Nell’area Calabrese dello stretto, dalla fase finale dell’Impero Romano fino al XV secolo, sono presenti circa trenta chiese a navata unica del quale si descriverà l’evoluzione crono-tipologica. Al Basso-Medioevo risalgono numerosi castelli, tra cui quello di San Niceto, che oltre ad essere un emblema della feudalizzazione del territorio, ci aiutano a comprendere la strutturazione socioeconomica dello stesso. Lo studio archeologico di questo territorio ha prodotto e porterà in futuro, una serie di informazioni fondamentali sull’evoluzione economica e sociale della città di Reggio Calabria, fornendo una nuova chiave di lettura per la conoscenza della Calabria Medievale.
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