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Villaggi scomparsi: Bellonio, Caruponi e Macrone

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Dei villaggi Bellonio, Caruponi e Macrone le notizie a nostra disposizione sono ancora poche.

Nella  Platea Pappacoda anche se si parla di possedimenti in località “Castagneto”, dei tre villaggi vi è soltanto Bellonio: “in casali bulloni…”

Tra l’elenco, sempre nel Pappacoda, delle tasse pagate dalle chiese pro “Canonico” accanto alla chiesa di S. Giovanni di Spilinga, è elencata la chiesa di “Santo Spirito de Bulloni dovrebbe pagare pro canonico tornesi due ma da molto tempo nihil solvit.”

Diego Corso scrive: “Quella di Caruponi, da Karopo, j= Belmonte o Montebello, formata dai naturali di Macrone e di Bellonio, invigilavavano il versante Nord – Est…questo nuovo misfatto (l’assassinio di Giovanni Ferrucci) destò grande orrore in Tropea e fece montare in ira i Ferrucci, i quali si accattivarono le genti di Caruponi, di Bellonio e di Macrone, coi guardiani dei paesi del Castagneto, presso le creste del Monte Poro.”

Francesco Sergio riporta le vicende di questi casali, riferendo che “presso il luogo detto Castagneto vi erano Caupodoni e Bullonio sui cui resti, dopo la conquista del regno da parte degli Aragonesi, fu ordinato di riedificare i due casali presso la località Castagneto”.

Furono difatti edificati vicino alla zona alberata e confinanti con un territorio dove accadevano molti episodi di furti e di omicidi e perciò ne fu di nuovo ordinata la distruzione.

“I demolitori, come da ordine del re, allontanate le donne, distrussero i due villaggi, dei quali i predatori non trovarono pietra su pietra. Di questo luogo, Castagneto, mi fu riferito che, abbattuti gli alberi e incendiati, il fuoco durò ben quindici giorni fino a quando i tronchi divennero cenere. Di modo che in quel luogo non rimanesse traccia di questi paesi”.

Nicola Scrugli annota che furono:<< distrutti i casali…, di Carupoli e Bellonio nei siti di cresta e castagneto…>>. Lo Scrugli, forse riferendosi a quanto scritto dal Sergio conclude “che se quei casali siano stati riedificati, al dir di alcuni, e poscia per altro comando regio novellamente distrutti, per essere di gente usa al mal fare e alle rapine, e i cui abitanti siensi ricoverati nei vicini villaggi, non è ben noto. Quei quattro casali però oggi non sono più”.

Dei tre villaggi, essendo stati messi a ferro e fuoco, non è rimasta traccia e persino la località Castagneto è scomparsa dalle mappe catastali. Essa è riportata solo dai registri ecclesiastici e dalla tradizione orale che la ubicano in località Petti del Poro, ove troviamo ancora un boschetto di castagni.

Agostino Gennaro

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