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Politiche sociali nel vibonese

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Il sindaco di Spilinga Franco Barbalace

290 utenti assistiti e 90 cittadini in condizioni disagiate, occupati. Numeri che nel solo 2013 hanno, almeno in parte, alleviato il disagio socio sanitario di alcune famiglie in difficoltà. Ora grazie anche al protocollo tra i 16 Comuni del Distretto di Tropea e l’Azienda Sanitaria Provinciale, nel prossimo futuro verrà attivato anche il servizio di Assistenza Domiciliare Integrato, dove il personale sanitario e non sanitario collaborerà per migliorare la qualità di vita dell’utente.

La gestione ed il coordinamento delle attività di servizi sociali inerente a ben 16 Comuni del Vibonese, che vede quale capofila al Comune di Spilinga in un progetto, che vede ben sedici Comuni associati: San Calogero, Rombiolo, Ricadi, Zungri, Zambrone, Nicotera, Cessaniti, Joppolo, Limbadi, Drapia, Zaccanopoli, Parghelia, Briatico, Tropea, Filandari, tra i tanti risultati già concretizzati, si prepara ad ripristinarli migliorandone alcuni aspetti aggiungendone degli altri.

Le finalità del progetto, fin qua, hanno riguardato l’attivazione e il mantenimento dell’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti e per l’autonomia personale degli alunni con handicap, nonché l’attivazione e il mantenimento di centri per minori e disabili e gli interventi economici per famiglie con 4 o più figli e via dicendo.

 «Servizi essenziali erogati – spiega Franco Barbalace, sindaco di Spilinga e presidente della Conferenza di Distretto – alle fasce più bisognose della popolazione. Il compito prioritario di noi amministratori, infatti, dovrebbe essere sempre quello di aiutare le cosiddette fasce deboli, gli anziani, i disabili ed i bambini, quelli che hanno più di tutti bisogno dell’aiuto di qualcuno. Chi si impegna in politica o alla guida di un ente pubblico dovrebbe basare il primo pensiero partendo proprio da questi aspetti”. Franco Barbalace sottolinea, inoltre, il duplice obiettivo che si pone questo vasto progetto sociale: «Da un lato assicuriamo assistenza a persone anziane e disabili, dall’altro forniamo nei limiti delle possibilità un aiuto economico a chi ha un disagio economico sociale, attraverso l’assunzione di persone che versano in qualche difficoltà e con i nuovi progetti anche a giovani disoccupati che si accingono ad entrare nel circuito lavorativo».

I sindaci dei sedici Comuni coinvolti nel progetto si avvalgono dell’indispensabile aiuto del Gruppo tecnico dell’Ufficio di piano, costituito da Bruna Catalano, Massimo Aiello e Angelina Arena. Un team di qualificati professionisti che fornisce nei vari Comuni risposte alla nutrita utenza che si rivolge giornalmente agli “sportelli sociali” per quasi tutti gli interventi di competenza dei Servizi Sociali professionali: gli interventi vanno dal semplice colloquio finalizzato al soddisfacimento di una richiesta specifica, quale un contributo economico per far fronte ad una situazione di indigenza sino ad arrivare ad interventi molto più complessi e delicati quali quelli di visite domiciliari riguardanti ragazze madri in condizioni di estremo disagio socio-economico, dall’attivazione dell’assistenza domiciliare ai non autosufficienti agli alunni disabili, fino alla creazione di Centri aggregativi per minori a rischio.

Un progetto che apre una luce sulle innumerevoli problematiche sociali che ogni Comune si trova quotidianamente a fronteggiare, nella fattispecie le persone disagiate e i loro familiari. A tal riguardo Franco Barbalace sottolinea la «grande sintonia tra i sindaci e il gruppo tecnico. Un gruppo di amministratori che viaggiano in perfetta sintonia con le idee chiare e con azioni concrete nel risolvere situazioni di disagio socio-sanitario».

 Pronti quindi ad avviare, in attesa del trasferimento dei fondi relativi ai 3 progetti presentati alla Regione Calabria e già approvati per 410 mila euro i nuovi progetti legati alla “Non autosufficienza”, “Sviluppo e consolidamento del sistema integrato dei servizi socio educativi per l’infanzia, in cui è previsto l’attivazione di un servizio integrativo al nido presso il domicilio del bambino”, e “Interventi in favore delle famiglie numerose quali contributi per acquisto beni primari per l’infanzia”, “Interventi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, i cui destinatari del voucher saranno donne lavoratrici con un minore a carico di età 0-3 anni”, un intervento che mira a fornire un supporto alle donne lavoratrici garantendo un servizio finalizzato alla cura del bambino durante le ore lavorative della madre.

Altro progetto pronto al finanziamento dal Ministero dell’Interno per 421mila euro è il Piano di Azione e Coesione, in cui si prevedono due aree di intervento precise, over 65 anni e 0-3 anni, con l’assunzione per un anno di 7 operatori socio-sanitari e 16 operatori socio assistenziali e per l’area “infanzia”, di altri 17 Educatori  e 8 ausiliari. Inoltre, è previsto l’acquisto di 50 posti utente nelle strutture private idonee e convenzionate con lo stesso Comune Capofila.

Una serie di interventi che in questo periodo storico, purtroppo, tenuto conto le situazioni di grave disagio familiare e personale, sempre più in aumento, fanno puntare al massimo sui servizi alla persona e attività che migliorano la qualità di vita ed il benessere della persona.

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