Fin dall’apertura di questo blog, ci siamo occupati – ripetutamente- dello stato di abbandono in cui versa la preziosa Grotta di” Santu Liu” di Carìa.
Mario Vallone, il coordinatore di questo sito, aveva iniziato anche prima, fin dal 2008, a parlarne sulla stampa locale.
In questi anni abbiamo sempre cercato di sottoporre all’attenzione dei nostri lettori la presenza di questo straordinario gioiello storico, religioso, artistico e culturale, che, dal lontano medioevo, è incastonata in questo lembo di Calabria.
Tanti sono stati i nostri articoli, foto, post, per sensibilizzare e spingere chi di dovere ad intervenire.
La grotta di Santu Liu è una delle poche grotte eremite affrescate rimaste in tutta la regione Calabria. Un sito da custodire, difendere, valorizzare, tutelare. Un vero e proprio gioiello che può, e deve, diventare il simbolo di questa zona.
Grazie ai numerosi articoli di tutti questi anni qualcosa in quest’ultimo periodo si sta muovendo seriamente.
Nelle settimane scorse, infatti, dopo l’ennesimo nostro appello, un gruppo di giovani cariesi è partito alla “ricerca” della grotta.
Muniti di falci e decespugliatori, i ragazzi hanno creato un piccolo accesso liberando l’ingresso della grotta coperto da rovi e arbusti che negli ultimi anni ne impedivano l’accesso. A seguito di quell’articolo da noi pubblicato, anche le testate giornalistiche locali, il “Quotidiano del Sud” così come la “Gazzetta del Sud”, si sono –nuovamente- interessati della questione.
Grande spazio è stato dedicato alla grotta anche sulle pagine facebook di Carìa di Drapia, profilo che -di fatto- ha contribuito in modo prorompente a diffondere immagini ed informazioni sul sito tant’e’ che nelle settimane scorse numerosi sono stati i gruppi di “curiosi” che hanno contattato i gestori della pagina per avere informazioni per visitare la grotta. Alcuni sono riusciti a trovare il sito, altri hanno dovuto abbandonare l’idea dell’impresa; questo perché è praticamente impossibile riuscire ad individuare la grotta se non si è accompagnati da gente del posto ed è molto difficile avventurarsi per ammirarla in quanto situata in un pericolosissimo dirupo.
E a settembre siamo stati contattati dall’ Associazione Mnemosyne, sodalizio calabrese composto da studiosi di archeologia, che ha manifestato il desiderio di visitare il sito. Abbiamo messo in contatto i membri dell’Associazione con alcuni ragazzi di Carìa, in primis Leonardo Loiacono che ringraziamo come sempre per la disponibilità, conoscitore e guida preziosa del territorio.
Così, sabato 27 settembre, i membri dell’Associazione, sono stati accompagnati all’interno della grotta dove hanno avuto la possibilità di studiare e fotografare gli antichi dipinti in essa ancora conservati, anche se in pessimo stato.
L’Associazione Mnemosyne, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Vibonese, con la nostra redazione di Vibonesiamo e con la nostra casa editrice THOTH EDIZIONI si sta, quindi, mobilitando per riportare, con rinnovata e maggiore decisione, all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni tutta l’importanza che la grotta riveste nell’ambito del nostro Patrimonio Culturale.
E’ un dovere civile tutelarla e salvaguardarla dalla situazione di abbandono in cui si trova allo stato attuale.
Si sta, al momento, procedendo alla stesura di una dettagliata relazione sulla grotta di “Santu Liu” da sottoporre all’attenzione degli organi competenti denunciando lo stato di abbandono di questo gioiello (vi possiamo anticipare che, dai primi studi, “filtrano” informazioni stupefacenti).
Dopodiché, nei prossimi mesi, verrà organizzato anche un convegno, cui parteciperanno esimi studiosi, per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e fornire loro indicazioni e “suggerimenti”, precisi e concreti, per recuperare –finalmente- il sito e renderlo fruibile anche per lo sviluppo turistico della nostra zona.
Chiediamo a tutti i nostri lettori di sostenerci in questa battaglia.
Noi ci siamo, e voi?
Se spingiamo tutti nella stessa direzione niente è impossibile!
Mario e Checco
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