Via libera al finanziamento regionale di 400mila euro per i lavori di riqualificazione della Chiesetta di Piedigrotta di Pizzo Calabro, famosa in tutto il mondo e meta ogni anno di migliaia di visitatori, più di quelli vantati dai Bronzi di Riace.
La sigla tra Comune di Pizzo e Regione della convenzione che tecnicamente attiva l’erogazione dei fondi, consente all’Amministrazione guidata da Gianluca Callipo di avviare gli step successivi, cioè la progettazione esecutiva e la pubblicazione del bando, secondo un ruolino di marcia che impone di terminare i lavori entro ottobre 2015.
«L’intervento – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Maria Pascale – riguarderà il completamento della passeggiata che conduce a Piedigrotta, la realizzazione di un accesso per i disabili, l’eliminazione delle infiltrazioni di acqua piovana che da tempo minacciano la tenuta delle strutture interne, l’installazione di un sistema di videosorveglianza e di un sistema di rilevamento dei parametri ambientali, monitoraggio necessario per la conservazione delle sculture nel tufo. Prevista anche la riattivazione dell’impianto di illuminazione e la realizzazione di servizi igienici pubblici. L’obiettivo del progetto è duplice: salvaguardare la Chiesetta di Piedigrotta, migliorandone contestualmente la fruizione da parte dei visitatori. Il tutto nell’ambito degli sforzi per la valorizzazione del patrimonio storico-monumentale che sta portando avanti il Comune, come dimostrano gli esiti estremamente positivi della nuova gestione del Castello Murat e della Chiesetta stessa».
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gianluca Callipo, che ha ricordato come «questo finanziamento rischiava seriamente di andare perso e soltanto grazie al nostro impegno si è riusciti a raggiungere il traguardo dell’erogazione dei fondi».
Alcuni anni fa, infatti, la precedente amministrazione presentò un’analoga istanza di finanziamento, ma fu rigettata dalla Regione perché -a quanto pare- la somma richiesta fu considerata eccessiva rispetto alle finalità del progetto. Una volta insediatasi, l’amministrazione Callipo ha riaperto la pratica e, dopo una lunga trattativa, ha raggiunto un nuovo accordo con la Regione sulla base di una richiesta di finanziamento più congrua.
Adesso, dunque, è arrivato finalmente il Sì definitivo con la firma della convenzione che impegna la Regione all’erogazione.
Soldi che saranno ora impiegati per la riqualificazione complessiva dell’area, compresi gli interventi di salvaguardia architettonica e di staticità strutturale. Com’è noto, infatti, il tempio risale alla metà del ‘600 ed è stato allestito in una grotta dai marinai superstiti di un naufragio avvenuto in prossimità della costa napitina. Le statue, gli altari, i singoli ambienti ed elementi architettonici sono tutti ricavati dall’intaglio della pietra tufacea, e dunque estremamente sensibili ai fenomeni marini erosivi. Da qui la necessità di interventi di tutela che possano preservare questo luogo unico e incrementarne al contempo la capacità attrattiva nei confronti di turisti e pellegrini.
SpEriamo che non siano altri 400.000 Euro buttati per rovinare un altro monumento dopo il pIù di 1000.000 di euro per rovinare il castello Galuppi a Caria.