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Ricordi e speranze a Gerocarne

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Piazza Giovanni Paolo II stracolma e diretta streaming su “You tube” (https://www.youtube.com/watch?v=W67Jv1VM4rU) per il primo evento mai organizzato a Gerocarne in onore degli emigrati, voluto dall’amministrazione comunale guidata da Vitaliano Papillo e realizzato in stretta sinergia tra comune e locale Pro Loco ed inserito in un più vasto programma di manifestazioni  che si protrarrà sino a fine agosto.

A dare un ulteriore impulso all’idea è stato Paolo De Pace, rientrato a Gerocarne dopo oltre trent’anni d’assenza e seduto al tavolo dei relatori assieme al primo cittadino, in qualità di membro del Cda Pro Loco.

La volontà emersa con la manifestazione di martedì scorso è stata quella di dare avvio ad una serata annuale per omaggiare i tanti figli di questo centro sparsi per il mondo. In tale frangente, «diviso tra gioia ed emozione per questo evento che realizza il sogno di onorare i nostri emigrati che ritornano ogni anno con grande entusiasmo, e con altrettanta gioia vengono accolti»  si è definito il sindaco, che ha parlato dell’evento come momento «per riflettere sul fenomeno dell’emigrazione che ha completamente stravolto Gerocarne», e, visibilmente commosso, ha espresso «l’augurio che un giorno si possano realizzare quelle condizioni, di lavoro e vivere bene, che permettano di farvi tornare tutti».

La parola è successivamente ritornata a De Pace, il quale, con l’aiuto di dettagliati grafici riferiti ai censimenti storici, ha illustrato alcuni dati sulla popolazione residente nei vari decenni e, quindi, sull’andamento demografico e migratorio gerocarnese a partire dal 1951, anno del picco massimo di popolazione (4221 residenti, scesi di diverse centinaia, e a volte migliaia, tra un decennio e l’altro, fino ad arrivare ai 2380 abitanti del 2011).

La serata è proseguita con la proiezione di alcune video interviste realizzate negli anni passati ed inerenti la ricostruzione dei vecchi mestieri e delle attività prevalenti del paese (vasai, conciapelli, carbonai, agricoltura, pastorizia), con l’ingenerarsi di un brivido di nostalgia che ha attraversato la schiena di molti dei presenti allorquando si sono riviste persone che non ci sono più e si è revocato un florido e redditizio passato caratterizzato da quella che ora è un’archeologia industriale dalla quale un tempo si traevano importanti introiti per intere famiglie.

Vecchio e nuovo, esistente e non più tale si sono rincorsi in un appuntamento incentrato sul nostalgico ricordo e su una speranza che, ultima a morire, aiuta a credere che un giorno qualcosa dovrà cambiare e si potrà verificare una virtuosa contro-diaspora che ripopoli Gerocarne e la Calabria tutta.

Lo ha più volte auspicato il primo cittadino che, in conclusione di serata, per conto dell’amministrazione tutta, ha omaggiato i presenti  con alcuni oggetti dell’artigianato tipico del luogo, quell’arte dei vasai che tanto lustro ancora dà al paese in giro per il mondo.

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