Grandissimo interesse all’apertura della mostra “Fructus Terrae”, in una location esclusiva dove anche le pietre parlano di storia, cultura, arte e valori positivi: il Giardino del Seminario del Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano di Tropea.
Organizzata dal Museo Diocesano di Tropea insieme alla Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Calabria del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la mostra sul vino è in realtà un viaggio eccezionale alle radici della storia e della cultura di Tropea e dintorni. Una storia tutta da riscoprire, soprattutto dai giovani, che oggi ignorano lo sconfinato patrimonio di questo territorio.
Presenti ospiti prestigiosi di grandissimo spessore umano e culturale: don Ignazio Toraldo di Francia Direttore del Museo Diocesano e ideatore della Mostra, Simonetta Bonomi, Sovrintendente per i Beni Archeologici della Calabria, Maria Teresa Iannelli della Sovrintendenza ai Beni Culturali per la provincia di Vibo Valentia, Alberto Statti, delle prestigiose Cantine Statti e Presidente di Confagricoltura Calabria, Pasquale Costa dell’Associazione Culturale Enotria Brattirò. A introdurre e condurre gli interventi: Mario Romano, Amministratore della Romano Arti Grafiche e Presidente Regionale di Confindustria Giovani Calabria.
Perché una mostra sul vino a Tropea? “Il vino è un elemento dalle molte anime, produttiva, economica, sociale, relazionale, simbolica, culturale, religiosa, metafora di una società antica, che dalle origini fino ad oggi, attraverso il tempo e le innovazioni, è cambiata, in una perenne evoluzione” ha detto Mario Romano in apertura.
Il vino quindi non solo come prodotto, ma soprattutto come elemento simbolico, a cui arte, cultura e socialità hanno attinto nei secoli, in Calabria e a Tropea in un modo del tutto particolare.
Il messaggio che la presentazione della Mostra “Fructus Terrae” ha lanciato infatti è quello di un’accresciuta attenzione e sensibilità verso la riscoperta delle radici come premessa per una crescita sociale, culturale ed economica di questo territorio. Tutti gli interventi, ognuno nella sua specificità, hanno sottolineato la necessità di aprire uno squarcio su un passato obliato, riportando alla luce eventi, dati storico-culturali e una cultura del tutto inediti, appannaggio soprattutto dei giovani, i veri destinatari di questo messaggio. La Mostra infatti rimarrà aperta fino al 30 ottobre 2014, proprio per consentire agli studenti delle scuole di visitarla e di partecipare agli incontri in programma.
Mario Romano ha sintetizzato così la presentazione di apertura della Mostra: “Tropea può ritrovare il suo ruolo di punto di riferimento per il territorio, un ruolo culturale e di riscoperta delle proprie radici, per il bene dei giovani e dei giovanissimi. Questa incredibile ricchezza attende di essere riscoperta, recuperata, amata e valorizzata. Conoscere e capire le proprie radici significa arricchire il presente, perché il sapere è la nostra grande forza”.
Caro editore,
Lo prego di inviarmi l’indirizzo, il website o peró un numero di telefono della cantina Alberto Statti. Qualche giorni fà ho bevuto in Germania un vino bianco proveniendo da questo produttore. Era assolutamente magnifico!
Grazie – e scusate i sbagli di grammatica, sono tedesca.
Auguri,
Dr. Anneli Ute Gabanyi