La raccolta poetica di katia Melis fa il bis
La Thoth come modello d’editoria trasparente
di ANNALISA FUSCA
Lo stesso Vallone, nel dichiararsi orgoglioso e soddisfatto del risultato, ha affermato: «Katia Debora Melis rappresenta uno dei nostri autori di punta. Teniamo molto a lei ed alla sua opera che ha riscosso notevoli apprezzamenti tra i lettori. Siamo convinti che tra non molto la raccolta di poesie andrà per la terza volta in tipografia perché sono sempre di più coloro che richiedono copie del libro, soprattutto tramite il nostro sito: edizioni.thoth.it”».
Katia Debora Melis ha conseguito due lauree ed ha all’attivo diverse pubblicazioni su riviste di settore e tantissime partecipazioni a convegni, seminari e iniziative culturali. I suoi componimenti e le sue recensioni sono state pubblicate su diverse antologie e sul web.
Finora ha ottenuto riconoscimenti letterari oltre che svariate menzioni e segnalazioni. Questa è la sua ennesima pubblicazione, ma la prima con la Thoth.
«Con Passaggi minimi – ha spiegato l’autrice – si realizza un’altra parte di esternalizzazione di conscio e inconscio, di poesia fisica e metafisica, d’amore e sentimenti contrastanti che rivendicano il diritto alla parola, in sè, per sè e per l’essere al mondo. Non diversamente avrei voluto esprimere questa impellenza di comunicazione e, considerando i feedbacks positivi e sempre più numerosi, anche stavolta la poesia ha trovato le sue giuste parole».
La silloge poetica è disponibile, sia in formato cartaceo, che digitale (ebook) in una miriade di librerie online (lo si può ordinare anche direttamente dal sito della casa editrice: edizioni.thoth.it).
«Non facciamo pagare gli autori – ha inoltre aggiunto Vallone riferendosi alla politica editoriale della Thoth- cioè non li costringiamo a comprare copie del loro libro. Questo lo possono testimoniare tutti coloro che hanno pubblicato con noi. Ci piace la chiarezza e la trasparenza; se crediamo in un autore, se ci piace il suo libro, lo pubblichiamo accollandoci noi il rischio editoriale, come è giusto che sia. Creare un’impresa culturale in un territorio difficile come il vibonese – ha concluso- è un’impresa nell’impresa. Ma non molliamo. Andiamo avanti con tenacia e ottimismo, sicuri di venire a contatto con tanti altri bravi autori come la Melis».
Articolo pubblicato su IL QUOTIDIANO l’1 agosto 2014
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