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Rendere omaggio ad un grande calabrese

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L’Assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri  ha presentato l’insediamento del “Comitato scientifico sui 100 anni della nascita di Renato Dulbecco”, premio nobel, nato in Calabria a Catanzaro. La formalizzazione di tale comitato consentirà di avviare una serie di iniziative di alto profilo scientifico-culturale che permetteranno ai giovani studenti delle università e delle scuole calabresi di conoscere l’opera di un grande uomo di Calabria, in grado di incidere notevolmente sulla ricerca medica, grazie ai suoi studi sul genoma umano.

Alla conferenza erano presenti, inoltre, il Presidente del comitato scientifico, il prof. Giuseppe Nisticò, il Rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro prof. Aldo Quattrone, il Rettore dell’Unical di Cosenza prof. Gino Crisci e la prof.ssa Amalia Bruni Direttrice del Centro regionale di neurogenetica.

“Ricordare Renato Dulbecco, premio Nobel, nato in Calabria – ha dichiarato l’Assessore Caligiuri – significa sottolineare il valore dell’esempio, l’importanza del sapere scientifico e della visione della cultura come valore si sviluppo sociale ed economico. Il comitato scientifico che abbiamo istituito per i cento anni dalla sua nascita e presieduto dal prof. Giuseppe Nisticò che lo ha conosciuto personalmente, vede coinvolti anche i Rettori delle tre università di Catanzaro, prof. Quattrone, di Cosenza, prof. Crisci e di Reggio Calabria prof. Catanoso e dalla brillante ricercatrice prof.ssa Amalia Bruni apprezzata in tutta Europa. E’ doveroso da parte nostra, come fatto anche per altri illustri conterranei, ricordare l’unico premio Nobel al quale la Calabria ha dato i natali ”.

“Celebrare oggi Renato Dulbecco è di fondamentale importanza soprattutto per i giovani – ha dichiarato il prof. Giuseppe Nisticò – in quanto rappresenta un modello ideale a cui devono ispirarsi per le loro attività. Cioè la vita di un uomo che non ha avuto confini, che ha lasciato il nostro paese vivendo sviluppando le proprie ricerche in California, per poi tornare in Europa, con una visione del lavoro internazionale e senza confini. I nostri giovani devono prendere spunto. Dulbecco rappresenta l’espressione massima della nostra intelligenza, dell’originalità e del genio, caratteristiche che lo hanno portato a scoperte fondamentali per l’uomo. Penso alla comprensione di come i geni si alterano diventando oncogeni e quindi cancro. Lui è il padre anche della decodificazione del genoma umano. Questa iniziativa quindi è molto importante per la Calabria perché consentirà, grazie all’opera dell’assessore Caligiuri e della Giunta regionale, di diffondere il nome e il lavoro di Dulbecco ai giovani delle scuole e delle università. Sarebbe bello ad esempio che ad un’iniziativa fosse invitata sua moglie che lo ha affiancato per tutta la vita, accompagnandolo ovunque”.

“Ritengo che tutto quello che ruota attorno ad eventi positivi in Calabria vada sostenuto e supportato nel migliore dei modi – ha dichiarato il Rettore dell’Unical Crisci – iniziare il nuovo anno accademico affiancandolo ai ricordo del prof. Dulbecco sia molto importante e produttivo, perché fa emergere il meglio del lato scientifico che questa regione ha offerto al mondo. Dobbiamo sfruttare al massimo questa occasione”.

“Per noi saranno delle giornate della memoria importanti – ha dichiarato il Rettore dell’Università Magna Grecia Quattrone – per ricordare i grandi valori che le persone come Dulbecco sono riusciti a trasmettere fino ai nostri giorni. Promuovere lo sviluppo e l’innovazione ci offre una grande occasione per far parlare della nostra regioni in termini positivi. La sua vita è sempre stata spesa per lo studio e la ricerca, un grande esempio che spero rimanga impresso nelle menti dei nostri giovani. Per l’occasione ho intenzione di proporre l’intitolazione dell’auditorium del nostro campus universitario al ricordo di Renato Dulbecco”.

“Mi piace ricordare il prof. Dulbecco – ha dichiarato la prof.ssa Bruni – associandolo anche alla figura della prof.ssa Rita Levi Montalcini, due persone straordinarie che ho avuto il piacere di conoscere. Il senso di ricordare Dulbecco è legato alla speranza per il futuro della ricerca in Calabria e in Italia anche perché, in un periodo storico lontano, ma comunque molto simile a quello attuale, in condizioni difficili si possono ottenere grandi risultati se l’impegno e la costanza rimangono alti”

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