In queste settimane Alessandro Porcelli e la compagine che appoggia la sua ricandidatura a sindaco hanno presentato al pubblico il programma elettorale, chiedendo, in base ad esso, il voto alla cittadinanza, cosa che stanno continuando a fare stasera, in questo momento, con i consueti comizi di chiusura della campagna elettorale.
Ebbene, cari amici (e)lettori: più che un programma è un pastrocchio imbarazzante e vergognoso, passibile di denuncia: una presa in giro della vostra (anzi, della nostra) intelligenza.
Quello di Porcelli e company è – infatti – perlopiù un collage di “pezzi” estrapolati (anzi, letteralmente copiati!) da programmi di altre liste di comuni italiani che li hanno pubblicati in rete.
Non ci credete? Seguitemi.
PER VISIONARE IL PROGRAMMA DI PORCELLI CLICCATE QUI.
IDEALE E’ SE APRITE IL FILE IN UN’APPOSITA FINESTRA, MAGARI IN UN’ALTRA PAGINA, SEPARATAMENTE, COSI DA POTERLO CONFRONTARE CON ALTRI DOCUMENTI CHE VI INDICHERO’ NEL PROSIEGUO DI QUESTO POST.
Iniziamo (ripeto: aprite il programma della lista Porcelli e leggiamolo insieme).
A pagina due Porcelli copia la prima parte dell’introduzione, più precisamente da “La lista civica” fino a “saranno eletti” dal programma elettorale della lista “Un futuro per Quinto”, della provincia di Vicenza che trovate QUI (non sono state copiate dai porcelliani solo le prime cinque righe e le tre righe in mezzo: il resto è uguale).
Sempre a pagina due del “suo” programma, più precisamente dalle parole “cinque anni” fino a “fondamentali”, cioè nella parte in cui Porcelli spiega le ragioni della sua candidatura, vi è un altro scopiazzamento indegno da QUI: si tratta del programma della lista di un candidato del comune di Sclafani Bagni in provincia di Palermo (Porcelli ha copiato la prima metà di pagina due del programma di questo candidato).
A pagina tre del programma porcelliano nella sezione “Programmazione bilancio trasparenza” la prima parte dell’introduzione porcelliana è stata in parte presa (non proprio tutta, almeno stavolta) dal programma del Comune di Zagarolo: CLICCATE QUI.
Passiamo a pagina 4 del “pastrocchio”; sezione “Cultura”. Belle parole, tanto belle quanto false. Infatti, risultano copiate da QUI, almeno la prima parte. Più precisamente, la sezione dall’inizio fino alle parole “del nostro comune”, è stata copiata da pagina 9 del programma di Emanuele Gollini del Comune di Rodigo in provincia di Mantova, quello dell’ultimo link appunto.
E andiamo avanti: pagina 8. Nella sezione “Politiche sociali”, Porcelli riporta le medesime parole che trovate QUI (scorrete fino a pagina 9, sezione “Politiche sociali”).
Ancora, sfogliando il programma della lista Porcelli, ad esempio a pagina 11, trovate un “frasetta” della sezione “Energie Rinnovabili” estrapolata dal sito di Legambiente (CLICCA QUI). Tuttavia, in questo caso è solo una frase: roba da poco.
E pensate che altre frasi si trovano in altri siti: io vi ho fatto vedere solo quelle più vergognose ma, se volete sbizzarrirvi, provate a scrivere frasi del programma di Porcelli su Google e non crederete ai vostri occhi: proverete vergogna per loro.
Praticamente hanno copiato quasi tutte le parti introduttive dei singoli punti per poi aggiungere le parti già riportate nel programma di cinque anni fa (le sezioni con riferimenti più specifici, per ovvi motivi, non si potevano copiare da nessuna parte).
Vi sembra seria e credibile una lista che propone ai cittadini un simile pasticcio spacciandolo come il loro programma?
A me sembra una presa per i fondelli.
Ma come: dirigenti statali, esperti di diritto, avvocati, dottori in legge, geometri, professori educatori stipendiati dallo stato, laureati, giornalisti…ci voleva tanto a scrivere due parole di testa propria?!
Che bisogno c’era di creare questo puzzle imbarazzante e proporlo ai cittadini?
Vi rendete conto di ciò che avete fatto? Se vi beccano vi possono denunciare. Non ci si può appropriare di una cosa scritta da altri senza chiederne l’autorizzazione o citare la fonte. Chi ha scritto quelle cose ha speso tempo ed energie, poi arriva il porcelliano di turno, copia-incolla-firma, e si spaccia questa roba come farina del suo sacco.
E lo avete pure pubblicato sul web! Se vi beccano vi fanno passare un guaio: cancellate subito queste baggianate…lo dico per voi. Ascoltate una volta tanto un mio consiglio: eliminate ogni traccia di questo plagio perché il web non perdona.
Tutti prendiamo ispirazione da qualcosa pubblicata in internet oppure traiamo spunti o cerchiamo notizie e informazioni. Posso capire (anche se non condividere) che si prenda una frase, magari anche due.
Ma una cosa è trarre ispirazione o verificare un’informazione, come pure copiare qualche espressione o addirittura qualche frase, un’altra cosa è copiare “passi” senza citare la fonte: questo non si può fare, e non solo da un punto di vista giuridico-formale; basta un minimo di correttezza, di serietà e di buonsenso per capire che non va fatto.
Ma non finisce qui: anche nella relazione di fine mandato Porcelli ha “preso spunto” dal web.
Non ci credete?
Beh: il vizio è vizio…mica è facile levarselo.
PER APRIRE LA RELAZIONE DI PORCELLI CLICCATE QUI.
In rete, nel sito www.bresso.net, trovate un relazione di fine mandato del sindaco Zinni che potete leggere cliccando qui. Confrontatela con pagina 6 e 7 dello scritto di Porcelli e noterete molti “scopiazzamenti”, soprattutto dalla prima pagina della relazione originale (la chiusura in neretto dell’ultima pagina della relazione originale la trovate al centro di pag 7).
Ed anche altri “pensieri” presenti nella stessa relazione sono stati presi dal web, ma mi fermo qui.
Che dire amici: ci hanno raccontato un sacco di balle…a voi ogni commento.
Mario Vallone