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Altri 8 motivi per non votarlo

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Un attentissimo lettore di Vibonesiamo ha aggiunto altri 8 punti al nostro ultimo post dedicato ai motivi per non votare Alessandro Porcelli alle elezioni comunali drapiesi:

Mi permetto di aggiungere qualche altro “motivo” – di una certa rilevanza, ritengo – ai 116 elencati da Mario:
117 – Mancata pubblicazione del Piano Comunale di Protezione Civile, approvato ormai da anni. A che serve un simile strumento se i cittadini non sanno come comportarsi in caso di emergenza?
118 – Mancata pubblicazione del Piano Comunale di Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani e del relativo Regolamento. Non si sa nemmeno se tali atti esistano, pur essendo stato stipulato un disciplinare d’incarico (scaduto da più di un anno) con un tecnico del settore per la loro redazione. 
119 – c.d. cittadella di Padre Pio. Nessuno che ne sappia nulla! Anche in questo caso è stato conferito – più di un anno e mezzo fa – l’incarico ad un avvocato di redigere una convenzione tra Amministrazione Comunale ed Associazione “Discepoli di Padre Pio”; come siano evolute poi le cose, non è dato sapere!
120 – A proposito del punto 15, da gaspunotu non posso esimermi dal sottolineare l’inspiegabile resistenza dell’Amministrazione a potenziare la segnaletica orizzontale e verticale nelle adiacenze del tradizionale luogo di ritrovo dei Gasponesi (a Funtàna). Alla prima richiesta ufficiale in tal senso, formulata in una seduta di Consiglio Comunale dalla consigliera Maria Carone nell’anno 2010, l’assessore ai LL. PP. e al Bilancio rispose che per realizzare l’intervento si stava aspettando l’approvazione del regolamento comunale sui lavori in economia, per risparmiare. Il regolamento fu approvato nel febbraio del 2011. Nella seconda metà del 2013, dopo ulteriori molteplici richieste verbali di singoli cittadini ed una petizione popolare ad hoc, finalmente “l’opera” vede la luce: vengono tracciati ben tre segnali orizzontali di “STOP”; ed è in tale momento che ci rendiamo effettivamente conto di come l’imponenza dell’investimento – menza landa di pittu! – abbia prima reso necessario aspettare l’emanazione del regolamento e dopo comportato una lunga fase di studio della durata di due anni e mezzo. 
121 – Con riferimento al punto 80, mancata pubblicazione del progetto delle opere di collettamento dei reflui urbani. A parte l’esistenza di uno specifico obbligo di legge in tal senso, non hanno sortito effetto ben due richieste ufficiali da parte del comitato civico “Impegno Sociale”: la prima, indirizzata al Sindaco, agli assessori competenti e al Responsabile dell’UTC, è stata completamente ignorata; la seconda, nelle forme dell’accesso civico, è stata respinta con la ridicola motivazione che il progetto è stato approvato prima dell’entrata in vigore della norma che sancisce l’obbligo di pubblicazione [sic]. Se fossero stati più scrupolosi (o, più semplicemente, in buona fede), si sarebbero resi conto che tale circostanza vale semplicemente a porre l’atto di cui si è omessa la pubblicazione al riparo dalla sanzione dell’inefficacia, non certamente a far venire meno l’obbligo di trasparenza relativamente ad un progetto che ancora dispiega i suoi effetti (essendo i lavori ben lontani dall’essere conclusi) e per il quale non è improbabile il ricorso a varianti in corso d’opera. Ma, a prescindere dalla fondatezza di tali argomentazioni: perché tenere nascosto un atto per il quale non vi è alcun divieto di pubblicazione?;
122 – Con riferimento al punto 111, rifiuto da parte dell’Amministrazione – talora anche in violazione di specifiche norme di legge – di pubblicare i più importanti documenti contabili dell’Ente. Numerose e reiterate le richieste a tal fine avanzate da associazioni operanti sul territorio; ultima in ordine di tempo, un’istanza di accesso civico del comitato civico “Impegno Sociale” avente ad oggetto il rendiconto finanziario relativo all’anno 2012 e gli elenchi dei residui attivi e passivi allegati alle determine di riaccertamento (queste regolarmente pubblicate) relative agli ultimi tre anni: disattesa, ovviamente!;
123 – illegittima (per violazione dell’art. 12 L. 241/1990 e di tutta la normativa in materia) erogazione di ausili finanziari ad associazioni e persone fisiche. A scanso di equivoci, preciso che mi riferisco ai c.d. sussidi “ordinari” e non a quelli legati a situazioni particolari (disastri, eventi luttuosi, gravi patologie etc.), dove è giusto che l’Amministrazione intervenga tempestivamente, esercitando una discrezionalità piena. Al di fuori di tali casi, occorre la predeterminazione dei criteri e delle modalità di erogazione (la cui effettiva osservanza deve risultare dai singoli provvedimenti di concessione) cui le amministrazioni devono attenersi: gli amministratori non dispongono di soldi propri!
124 – Infine, quello che a giudizio di chi scrive è il più importante dei motivi che rendono non auspicabile una prosecuzione dell’Amministrazione in scadenza e che, in un certo senso, tutti gli altri raggruppa e compendia: l’assoluta indisponibilità al dialogo con i cittadini (generalmente ed indistintamente considerati); l’arroganza di considerare ogni critica, anche la più documentata, quasi alla stregua di un delitto di lesa maestà; la propensione a non confutare nel merito le critiche, ma a liquidarle come “lancio di fango” contro l’Amministrazione, senza mai dire in che cosa questo fango consista. In una parola, l’idiosincrasia degli attuali amministratori verso i temi della trasparenza e della partecipazione popolare. 
Saluti.

Guido Di Bella

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