Non si è ancora concluso il restauro delle statue dei Santi Medici Cosma e Damiano di Brattirò.
Nei mesi scorsi sono stato diverse volte in chiesa per seguire le varie fasi del lavoro portato avanti dal restauratore Nicola Mazzitelli ed ho scritto qualche post su questo blog.
Ora è da un po’ che non vi aggiorno.
Dunque: le statue sono state interamente “scrostate” per individuare i lineamenti, i colori e le sfumature originali, fase che ha richiesto circa 4 mesi. Dopodiché Mazzitelli ha provveduto a trattarle con prodotti speciali e a “riempire” le “screpolature”, cioè i segni lasciati dal tempo.
Recentemente è stato posizionato uno “schermo” davanti al cancello che divide la chiesa dal cosiddetto “oratorio”, luogo in cui Mazzitelli sta lavorando, per cui da settimane non è più possibile seguire le ultime fasi del restauro, quelle in cui, con ogni probabilità, provvederà a “ridipingerle” dando ad esse le sfumature ed “espressioni” che aveva dato l’artista che le aveva originariamente create.
Alla fine verrà fuori certamente un lavoro eccezionale.
Discutendo col signor Mazzitelli, insieme a mio padre, il dott Pasquale Vallone da anni studioso del culto dei Santi Medici a Brattirò, abbiamo “scoperto” importanti e curiose notizie. Alcuni “indizi” rivelatici dalle statue durante il restauro, infatti, ci hanno permesso di fare un’ipotesi sulla loro storia e, di conseguenza, su parte della storia del paese. Per ora non vi anticipo altro perché stiamo facendo ulteriori verifiche e approfondimenti.
Volevo, altresì, approfittarne per esprimere il mio plauso all’iniziativa del nostro parroco, don Sergio Meligrana, di procedere al restauro delle statue (ricordo, anche, che don Sergio recentemente aveva già provveduto a ridare decoro alla cosiddetta “Santa Cruci”, monumento importante per Brattirò).
Personalmente ho apprezzato molto la cosa: don Sergio ha tutto il mio appoggio e la mia stima.
Restaurare delle opere con un significato, oltre che -naturalmente- religioso, anche culturale e storico è senza alcun dubbio un’iniziativa lodevole e meritevole di supporto.
Dico, anzitutto, che, essendo queste statue state acquistate dai nostri avi con sacrifici e siccome a queste sacre effigi generazioni e generazioni di brattiroesi si sono rivolti e continuano a rivolgersi, credo che ognuno di noi debba approvare, apprezzare e sostenere l’opera di restauro.
Mi auguro, inoltre, che si possa procedere lungo questa linea di recupero della memoria intrapresa da don Sergio e nei prossimi anni si riesca – magari- a restaurare anche tutti gli altri nostri monumenti brattiroesi, tra cui – ne cito uno- la cappella della chiesetta di Santicocimeo. Secondo il restauratore Mazzitelli l’altare di questa cappella e le decorazioni sono del 1700 (l’insediamento basiliano-tuttavia- è molto anteriore a questa data). Con una spesa non eccessiva probabilmente si riuscirebbe a farla tornare alle forme ed ai colori originali (bisognerebbe anche “scrostare” l’orribile intonaco esterno in cemento che la deturpa terribilmente).
Insomma, secondo me il restauro delle statue dei Santi Medici, aggiunto a quello “da Santa Cruci” e ad altri che spero si faranno in futuro favorirebbero quel processo di riappropriazione della nostra identità, base da cui partire per una rinascita culturale del paese. Spero, quindi, fortemente che questa sensibilità portata avanti da don Sergio venga compresa e attecchisca sempre di più..
MarioVallone