«Tutto ciò che si compie, da queste parti, lo si fa sempre e comunque a scapito dei cittadini, continuamente privati e defraudati di importanti servizi che contribuirebbero ad alleviare le ancestrali difficoltà di cui, loro malgrado, sono portatori i centri interni e periferici della provincia».
È indignato, Vitaliano Papillo, il primo cittadino di Gerocarne che, dopo aver elogiato, appena un mese fa, l’Asp ed il commissario Anotoniozzi per l’avvio del servizio Cup presso il comune, con annessa erogazione della prestazione di esenzione, si trova costretto a ricredersi ed a tornare sui suoi passi, muovendo una dura critica contro i vertici della sanità vibonese e della regione Calabria, per via della sospensione, per non meglio specificati problemi tecnici, del servizio di esenzione ticket.
«Quelli che provo in questo momento – sottolinea il giovane amministratore – sono sentimenti di profonda rabbia e delusione nel constatare che, quando si tratta dei reali problemi dei cittadini di un comprensorio in stato di abbandono e di ridurne le difficoltà con l’ampliamento dei servizi offerti, si preferisce fare come gli struzzi e nascondere la testa sottoterra, piuttosto che svolgere il proprio dovere e andare incontro a delle indubbie situazioni di necessità. Quello concesso in esclusiva al comune di Gerocarne, autorizzato a disbrigare le pratiche di esenzione agli aventi diritto senza che questi si spostino dal loro comune era, infatti, un servizio utilissimo che stava funzionando alla perfezione, tanto che, a riguardo, l’ufficio Cup era divenuto un punto di riferimento per i cittadini, che in pochi giorni vi si erano rivolti a centinaia, ottenendo risposte adeguate alle loro esigenze, in un ambito in cui, come dissi a suo tempo, con l’introduzione dei diversi codici vige una vera e propria giungla. Orbene, in una sanità che da queste parti viaggia su livelli bassissimi di efficienza, con l’erogazione di quel servizio il comune era riuscito ad andare incontro a precise esigenze da parte di residenti, in prevalenza anziani, che spesso hanno difficoltà a muoversi al di fuori dei confini comunali, non esistendo, tra l’altro, un adeguato servizio di trasporto pubblico. E se una cosa va bene cosa si fa? La si incrementa? Nemmeno per sogno: la si sopprime, con una decisione più che discutibile presa di punto in bianco».
A nulla valgono, per Papillo, le rassicurazioni date secondo cui la sospensione sarebbe stata solo per non più di una settimana. «Da quella infausta decisione – precisa, infatti – sono passati oltre 20 giorni e nulla si è mosso». Ad indignare maggiormente il sindaco vi è il fatto che «il servizio in questione era a costo zero per l’Asp, poiché a totale carico del comune, che ben sopportava quest’ulteriore onere pur di fornire una prestazione ulteriore ai propri cittadini». L’invito, dunque, è che «al più presto venga riattivato il servizio soppresso, perché di abbandono in ambito sanitario, soprattutto dopo la chiusura dell’ospedale di Soriano, a queste latitudini ce n’è già abbastanza»