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Un vibonese illustre

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Dom Benedetto Tromby è stato il più grande storiografo dell’Ordine Certosino.

Nacque a Vibo -allora Monteleone- il 20 set¬tembre 1710. Fin dalla giovane età dimostrò una spiccata propensione verso gli studi umanistici raggiungendo ottimi risultati. I genitori, onesti e poveri lavoratori, non badando a sacrifici e privazioni fecero di tutto perché Benedetto potesse conseguire un’educazione superiore.

Attratto dalla via monastica, non ancora ventenne si ritirò nella vicina Certosa di S. Stefano del Bosco in Serra San Bruno.

Già dopo il primo anno di noviziato iniziò la scrittura di alcune opere minime di soggetto morale e religioso, e anche un’opera sulle origini delle religioni. In seguito, da abile studioso e ricercatore attento e scrupoloso, si dimostrò paziente raccoglitore e realizzò una storia completa e organica dell’Ordine Certosino.

Per la stesura di questa grandiosa opera, che fu racchiusa in 10 volumi pubblicati a Napoli tra il 1773 e il 1779, Benedetto si trasferì nelle Certose di San Martino in Napoli ed in quella di Capri, dove sostò per oltre otto anni intento a reperire e consultare vetusti libri e documenti.

Moltissimi documenti originali di grande importanza, che il Tromby aveva raccolto, sono andati distrutti dal terremoto del 1783; altri furono persi per noncuranza e trascuratezza.

Don Benedetto era descritto come uno spirito brillante, acuto d’ingegno e garbato nei modi, generoso e servizievole verso la comunità monastica e in special modo nell’assolvere la mansione di Sovrintendente nell’amministrazione dei beni della Certosa.

Per le sue eccellenti qualità più volte fu chiamato ad assumere incarichi superiori che puntualmente rifiutava per poter continuare a dedicare tutto il suo tempo allo studio e alla preghiera.

Dopo anni di ricerca e di studio, decise di tornare nella Certosa di Serra dove condusse vita eremitica fino al 1783.

Un tremendo terremoto scosse l’intera Calabria e rese inagibile la Certosa che allora ospitava 28 religiosi. In seguito a questo cataclisma Benedetto scelse di ritornare nel sua città natìa e trovò asilo presso l’unica sorella che gli era rimasta. Ma i 60 anni di vita monastica, trascorsi intensamente chino sui libri, avevano minato la sua salute tanto che dopo cinque anni, il 16 giugno 1788 riposò nel Signore.

La sua tomba si trova a Vibo nella chiesa di San Giuseppe; presso la sagrestia.

NdR: Ai giorni nostri, su internet, Dom Benedetto Tromby, è stato designato da Roberto Sabatinelli protettore del sito certosino:“Cartusialover”.

Per la visione diretta cliccare il seguente link:
http://cartusialover.wordpress.com/2013/06/18/dom-benedetto-tromby-e-la-sua-opera-monumentale/

-Brani della nostra storia – di Girolamo Onda

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