Si delinea il quadro politico in vista delle elezioni comunali di Drapia in programma il 25 maggio.
La prima, importante, notizia è che il (folto) gruppo che cresce di giorno in giorno e che si oppone all’agglomerato Porcelli-pagghialorari ha trovato il suo candidato a sindaco: Antonio Vita, 42 anni di Brattirò.
Al momento, non si conoscono i nomi degli altri nominativi che entreranno in questa lista, ma Vita ha sciolto ogni riserva e concorrerà alla carica di primo cittadino.
L’altra, per certi aspetti più importante e molto sorprendente, notizia riguarda l’attuale sindaco Alessandro Porcelli. Ancora non ha sciolto la riserva, nè lui, nè la pagghialora che finora lo ha appoggiato. Quindi la sua candidatura non è certa, anzi. I pagghialorari hanno capito che con Porcelli probabilmente non si vince e non sono sicuri del suo nome: se devono scaricarlo per uno che porta più consensi non ci penseranno su due volte. Lo stesso sindaco nelle recenti uscite pubbliche non si è sbilanciato. Se non dovesse essere certo di avere ottime chance di successo, penso che preferirà non scendere in campo per poi stare 5 anni all’opposizione.
Un dato di fatto scoraggia sia Porcelli che i pagghialorari. L’altra sera a Brattirò, in un incontro pubblico organizzato dalla maggioranza per illustrare la relazione di fine mandato alla cittadinanza (incontro sul quale mi soffermerò nei prossimi giorni perché sono state dette assurdità) hanno partecipato pochissimi brattiroesi (ad occhio e croce solo una dozzina).
Questo è il primo, emblematico ed eloquente segnale: i brattiroesi hanno bocciato l’operato di questa amministrazione e non vogliono più ascoltare le vanterie del sindaco. Porcelli, magari, si aspettava di essere osannato ed era desideroso di misurare il consenso a Brattirò. Ebbene, caro Porcelli, il consenso lo hai misurato, il primo “schiaffo” è arrivato: al momento a Brattirò, che è il paese più popoloso del Comune, avete soltanto una manciata di voti!
MarioVallone
😉