Zona Briganti… irrefrenabile progetto

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 1000775_10200863726868303_630236753_nIl sound di Zona Briganti continua, irrefrenabile, sulla sua strada alla scoperta dei sentimenti e delle emozioni delle tradizioni popolari. Grazie alle tante esibizioni fuori dalla Calabria, terra di origine di Zona Briganti, si è potuto percepire come i confini di questo linguaggio siano diventati più estesi, aprendosi a nuove frontiere.

Durante questo cammino, che dura da circa 10 anni, si scopre che le tematiche di Zona Briganti tratte da una dimensione tipicamente Calabrese e Mediterranea, trovano una propria collocazione in tutto il territorio nazionale diventando uno stile, un genere.

“Di Rabbia e D’Amore” è il titolo dell’ultimo lavoro discografico realizzato da Zona Briganti nel 2013 contenente 11  brani inediti, apprezzato in più ambiti, non solo in quello popolare.

Con lo stesso titolo Zona Briganti ha realizzato nel 2012 il primo videoclip ufficiale del gruppo, selezionato e mandato in onda nella rubrica del TG1 Do Re Ciak Gulp a cura di Vincenzo Mollica su Rai1. Un Video che parla della Calabria, mettendo in luce i diversi aspetti che caratterizzano questa terra, le sue contraddizioni, la sua bellezza, lo spirito di rivolta, la rabbia e l’amore.

La continua sperimentazione musicale per assicurare un Sound Internazionale offre a Zona Briganti numerosi apprezzamenti e stime da tutto il panorama della World Music. Grazie a questo lavoro costante nel tempo, Zona Briganti ha avuto la possibilità di riproporre la cultura popolare Calabrese ed Italiana con la semplicità e l’autenticità. E’ proprio  l’autenticità il tema che insegue Zona Briganti in questo Tour “DI RABBIA E D’AMORE”. Un sentimento autentico, un genere autentico, un racconto autentico:

DISCOGRAFIA ZONA BRIGANTI

01 Copertina“DI RABBIA E D’AMORE -(anno di pubblicazione 2013). Rabbia e amore due sentimenti opposti, due facce della stessa medaglia, sintesi del rapporto conflittuale che lega la maggior parte di noi calabresi alla nostra “dolce e amara” terra di Calabria. Undici brani (Cantu senza tempu, Il dolce e l’amaro, Suspiru i tarantella, Di rabbia e d’amore, Balla ca te passa, Tanti culuri, Frontiera musicale, Sogno e racconto, Il paroliere, M’hannu dittu, La mia musica) in cui traspare tutto l’amore e la passione per la musica di questo gruppo di giovani (Andrea Vizza, Enrico Vizza, Mariachiara Alessio, Davide Capitano, Luigi Vizza, Giuseppe Di Nardo, Francesco Mancuso, Alex) che con bravura e semplicità danno vita a questo progetto.

RitmuNovu“RITMU NOVU” -(anno di pubblicazione  2010). C’è una civiltà dall’altra parte del mondo capace di trasmettere sensazioni che cambiano il modo di vivere. Popoli non al passo con i tempi e portatori di un relativismo culturale, capaci di ascoltare le molteplicità di usanze e tradizioni aprendosi ad uno scenario: il nuovo percorso che si estende al di là di ogni frontiera musicale. Si combinano così ricerca e modernità: tradizioni e racconti popolari proiettati in un presente musicale. Un viaggio che si alterna fra le due dimensioni del tempo più significative, passato e presente, legate principalmente da un valore culturale costante nel tempo: l’amore. Sentimento rappresentato nella varietà delle forme: ammirazione verso la propria cultura popolare; attrazione verso la donna amata; Amori impossibili negati o irrealizzabili. A testimonianza di questo valore, millenario e persistente, ha un ruolo di primato il suono contadino e incantato della Lira Calabrese che si difende dalla sfida musicale moderna e si ripropone oggi con il suo“Ritmu Novu”.

fronteLA NOSTRA TERRA”- (anno di pubblicazione 2009). La Nostra Terra ha lo scopo di testimoniare l’enorme bagaglio di usi, costumi e valori che rendono unico questo luogo. Oltre ad essere una dedica al territorio fatto di elementi naturali e paesaggistici, è una descrizione dettagliata degli abitanti di questi posti. Pieni di speranza, ambiziosi, accoglienti, combattivi. Si potrebbe continuare all’infinito il racconto del popolo meridionale, ma l’attributo da marcare è senza dubbio il fatto che si tratti di una civiltà con un forte senso di attaccamento alla propria terra, disposta a sacrificarsi per difenderla. “La Nostra Terra” suggerisce un’alternativa valida alle numerose necessità di riscatto e di cambiamento presenti non solo nell’ambito nazionale ma, soprattutto, nei meridioni di tutto il mondo. L’arma vincente non è la violenza ma il portare avanti la cultura popolare intesa come un modello di civiltà, una concezione culturale di base legata alle tradizioni che sono state tramandate da generazione in generazione.

fronte“ZONABRIGANTI”(anno di pubblicazione 2007). Da oltre dieci anni ormai i miei concerti -scrive Eugenio Bennato- in Calabria, da Castrovillari a Reggio, sono contrassegnati dalla presenza costante dei super appassionati di Rogliano (cittadina vicina a Cosenza) immancabilmente presenti in prima fila con striscioni, tamburelli, e chitarre battenti e con il loro entusiasmo. Molti di loro, portavano sulle spalle i loro figlioletti, che saltellavano festosi sostenuti dai saltellanti genitori. I “Briganti di Rogliano”, come si sono fieramente autoproclamati, mi offrono oggi una straordinaria sorpresa: i bambini sono diventati adolescenti, e hanno formato un gruppo musicale di straordinaria bravura, con le loro squillanti voci e la loro giovanile energia ritmica su tamburelli e chitarre battenti. Li ascolto per caso e non ho dubbi: si tratta di un gruppo già in grado di testimoniare la grandezza della musica popolare calabrese, e di manifestare contemporaneamente il carattere contemporaneo di un movimento artistico nuovo e proiettato nel futuro. Li porto immediatamente in sala di registrazione a Napoli, e nasce per me il progetto “Zona Briganti”.

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