Il prossimo 5 agosto, per la piccola comunità sita alle pendici del Poro, sarà una data storica. Ricorrerà, infatti, il centenario dell’incoronazione della sacra effige custodita nel santuario diocesano da cui prende il nome: Maria Santissima della Neve.
Proprio per questa ragione la programmazione dei solenni festeggiamenti è stata avviata con ampio anticipo. A tale proposito, comunque, occorre distinguere i due momenti, quello laico dal religioso.
Per quanto riguarda il primo, c’è da segnalare che poco tempo fa si è ufficialmente costituito il comitato che comprende alcuni giovani del posto, molti dei quali impegnati nell’organizzazione della ricorrenza anche lo scorso anno. Questi i loro nomi: Cristian Alleva, Ambrogio Cichello, Nicola Contartese, Cristian Crudo, Costantino Gaudioso, Francesco Gaudioso classe 1988, Francesco Gaudioso classe 1990, Giuseppe Gaudioso, Pietro Incollà, Pasquale Licastro, Giuseppe Mamone, Gianluca Muzzupappa, Domenico Niglia, Gioacchino Raffa, Giuseppe Raffa, Domenico Russo di Nicola, Domenico Russo di Paolo.
I molteplici momenti religiosi, invece, sono disgiunti dai riti civili e saranno organizzati dal sacerdote Felice La Rosa coadiuvato dai fedeli del zungresi. Il giovane parroco ha già ideato un insieme di importanti e significative iniziative spirituali. A tale riguardo don Felice La Rosa con acribia medievalistica ripercorre le tappe della devozione della comunità per la Madonna. In merito, rievoca un passaggio importante. Il patrono di Zungri è san Nicola di Myra ma il culto mariano é sempre praticato dai fedeli e infatti: «Nel 1914 -chiosa il sacerdote- periodo di povertà e sofferenza, il popolo zungrese chiede al vescovo della diocesi, monsignor Giuseppe Morabito, che la Beata Vergine Maria della Neve fosse eletta “Patrona del popolo”. La richiesta venne accolta dal Pastore».
A distanza di cento anni, il rettore del santuario ha avanzato domanda, alla Prefettura della casa pontificia di fare incoronare dal papa la sacra effige zungrese con due nuove corone in oro donate dal popolo nel corso del secolo passato. Per omaggiare l’incoronazione è previsto pure un pellegrinaggio mariano alla patriarcale basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Con l’occasione, l’auspicio è che il santuario zungrese possa essere annoverato tra le aggregazioni presso la basilica.
Il parroco di Zungri ha chiesto, altresì, di portare solennemente copia del quadro per la concelebrazione eucaristica presieduta da uno dei reverendissimi canonici. Don Felice La Rosa inoltre, ha poi avanzato richiesta al vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo di decretare l’anno in corso come “Ano di Grazia 2014” e “Anno mariano” e «a quanti affluiranno portando le gioie e i dolori del loro cuore, confidando e invocando la Madonna della Neve, la possibilità di acquisire l’indulgenza plenaria assolvendo alle tre condizioni: confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice».
Programmata, inoltre, una “Missione popolare mariana” che sarà affidata agli “Araldi del Vangelo”. Don Felice La Rosa, ideatore di tale capillare programmazione, canalizza così la pietà popolare nell’alveo di un progetto di fede maturo e consapevole. Sintonia totale, pertanto, col senso dell’ultima lettera pastorale di monsignor Luigi Renzo, il quale ha scritto: «La valorizzazione della pietà popolare, riscoperta nella sua forza interiore e nelle sue forme più genuine, può fare da buon collante tra le generazioni, perché “il vecchio e il nuovo”, passato attraverso il vaglio della porta stretta della fede, apra la prospettiva di un cammino deciso, in grado di condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il figlio di Dio».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’Ora della Calabria il 7 marzo 2014, p. 30
Commenti
comments