La nomina di Antonio Gentile alla carica di sottosegretario ai trasporti ha letteralmente certificato la totale indifferenza con cui Roma continua a trattare i democratici calabresi.
È una vicenda a dir poco imbarazzante, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto il Senatore Gentile protagonista della inquietante vicenda della censura de L’Ora della Calabria.
Ma ciò che più imbarazza è il silenzio che sembra essere calato sulla vicenda della indicazione di Gentile, che pare essere entrato a far parte della squadra di Renzi senza che alcuna obiezione sia stata elevata dal partito calabrese.
È una scelta che non aiuta un partito che deve attrezzarsi per mettere in campo un’alternativa credibile a Scopelliti e che al contempo, paradossalmente, aiuta e rinforza proprio l’attuale governatore della Calabria.
Eppure il segretario Magorno ha appena messo in campo una petizione popolare con lo scopo di formalizzare una richiesta di dimissioni di Scopelliti.
Come stanno ora insieme questi due elementi non è dato di sapere.
Mi pare che per vincere l’imbarazzo derivante da una contraddizione così stridente, all’indomani del pronunciamento del gruppo regionale, apparso peraltro “tiepido” rispetto all’idea delle dimissioni, e soprattutto per dare una risposta a centinaia di democratici, apparsi demotivati da una scelta a dir poco incomprensibile, Magorno abbia il dovere di chiedere subito a Renzi una repentina inversione di rotta.
Il nostro segretario e premier dimostri di avere a cuore le sorti del partito calabrese ponendo rimedio ad un errore gravissimo.
Il nostro segretario regionale si faccia carico di riportare a Roma un disagio che sta assumendo in queste ore proporzioni molto ampie, che vanno ben oltre le dinamiche e le discussioni congressuali, attraversando in lungo e largo l’intero corpo del partito calabrese.
Michele Mirabello
Segretario Provinciale Partito Democratico Vibo Valentia.
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