“Il bilancio di Serra è truccato”

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Mirko Tassone
Mirko Tassone

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Avevamo ragione noi! Il bilancio è stato truccato!

Varato il Governo Renzi, una domanda nasce spontanea. Per quale ragione il Nuovo centro destra non ha chiesto per se il ministero dell’economia? Al posto di Padoan, Alfano avrebbe potuto e dovuto suggerire il sindaco o qualche assessore del comune di Serra. Si, proprio un amministratore della nostra cittadina. Forse non tutti sanno, infatti, che Serra è un laboratorio nel quale si sperimentano soluzioni innovative, nuove tecniche di finanza pubblica grazie alle quali i bilanci si chiudono sempre in attivo, nella peggiore delle ipotesi in pareggio.

Il metodo creativo messo in piedi dall’amministrazione Rosi potrebbe essere replicato su scala nazionale con il risultato di far quadrare finalmente i conti pubblici. Il metodo nella sua semplicità è a dir poco geniale. Applicato per la prima volta al bilancio di previsione 2013 si è dimostrato fin da subito infallibile. L’assunto matematico sul quale si basa, muove dal presupposto che, una volta calcolata l’entità delle uscite, è necessario conteggiare le entrate, se i ricavi non sono sufficienti a pareggiare le spese non importa.

Le entrate si possono tranquillamente alterare, modificare, in altre parole si possono aumentare a piacimento. Servono centomila euro, in bilancio si scrive la cifra corrispondente. Qualcuno si chiederà, ma le entrate devono essere certe. Anche qua la soluzione è a portata di mano, Serra ha tanti boschi. Quindi? Quindi si mettono in bilancio uno, due, dieci tagli di lotti boschivi, fino ad ottenere la cifra desiderata.

Qualcuno penserà, ma non si può fare, in bilancio vanno inserite le somme riferite a operazioni giuridicamente perfezionate. Invece no, secondo il metodo elaborato dai centri studi del Ncd serrese nelle entrate si può mettere tutto ciò che passa per la testa. Al di là dell’ironia, il 6 dicembre 2013, nel corso della seduta di approvazione avevamo messo in guardia il consiglio comunale dal licenziare un bilancio palesemente infondato e privo delle coperture. Qualcuno cercò di smentirci, ma come spesso gli capita, senza addurre alcun argomentazione.

Il tempo, però, è sempre galantuomo ed a distanza di pochi giorni le nostre affermazioni trovarono puntuale riscontro nella realtà. Non a caso, in data 27 dicembre 2013, con le deliberazioni 205, 206, 207 e 208, la giunta, tra le altre cose, dovette prendere atto che diverse gare per la vendita dei lotti boschivi erano andate deserte. Una dimostrazione evidente che le nostre previsioni, circa l’impossibilità d’incamerare i 620 mila euro previsti dalla vendita dei lotti boschivi per l’anno 2013 erano, più che fondate.

Un’affermazione, che qualora ce ne fosse stato bisogno, trova, oggi, ulteriore conferma nei dati forniti dagli uffici competenti, per i quali, i lotti boschivi aggiudicati in maniera definitiva, quindi con contratti già sottoscritti, sono soltanto due, per un importo complessivo di € 177.700, 00. In altri termini, mancano all’appello quasi 450 mila euro. A ciò si aggiunga che le aggiudicazioni provvisorie, i cui introiti non possono essere riferiti al 2013, dal momento che l’iter (nel 2014) è ancora da perfezionare, ammontano a € 257.549,99. Quindi anche a voler essere generosi e sommare le aggiudicazioni provvisorie a quelle definitive, l’importo complessivo non supererebbe i 435.249,99 €. Anche in questo caso, mancherebbero all’appello quasi 200 mila euro.

Una cifra significativa destinata a produrre un disavanzo le cui conseguenze non tarderanno a manifestarsi in tutta la loro drammaticità. Conseguenze frutto della superficialità di un’amministrazione che non perde occasione per dar prova di tutta la propria inadeguatezza.

Mirko Tassone

Consigliere comunale gruppo “Al lavoro per il Cambiamento”

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