«Volendola guardare ottimisticamente e provando ad azzardare delle improbabili giustificazioni, la situazione drammatica che è tornata a attanagliare il vibonese la si potrebbe interpretare come “trash art”».
Fa ricorso ad un’amara ironia, il neo responsabile all’ambiente della segreteria provinciale del Pd, riferendosi all’angoscioso problema rifiuti che, con sistematica periodicità, si ripresenta ad intervalli regolari, paralizzando, in particolare, la provincia vibonese, i cui centri sono costretti a fare i conti con cumuli d’immondizia assiepati qua e là per gli abitati, con rischi evidenti per la salute pubblica.
Un problema «che viene sminuito già continuando a definirlo emergenza, in modo da indurre l’immaginario collettivo a ritenere si tratti di una cosa nuova, di una “difficoltà imprevista”, come suggerisce il significato del sostantivo adottato, e non già di una problematica atavica che ci si porta dietro da decenni, la quale, specificatamente per il vibonese, privo di una sua discarica, interviene a creare ulteriori disagi per un territorio già di per se martoriato».
Da questo punto di vista, quindi, secondo l’esponente del Pd «non è più pensabile che la nostra provincia debba continuare a dipendere da una discarica, quella di Pianopoli, che, già fuori dalla propria circoscrizione territoriale, va al collasso con frequenza impressionante, generando, in tal modo, una costante, e non emergenziale, situazione di precarietà ambientale».
Ciononostante, «all’orizzonte non s’intravvede alcuno spiraglio risolutivo e, anziché assumersi le proprie responsabilità, ammettendo la pertinente inadeguatezza e cercando, finalmente, una soluzione dell’oggi, l’attuale esecutivo regionale continua a fare scarica barile ed a dire che la colpa non è solo di chi governa attualmente. Bene, che il problema sia sempre dovuto ad altri – precisa Papillo – lo abbiamo capito da tempo. Ma vogliamo riuscire a comprendere anche che è ora uscire da questo stallo che determina un caos insostenibile nel settore? E lo vogliamo capire che le soluzioni tampone non sono più sufficienti?».
Secondo il giovane dirigente del partito, quindi, è giunto, anzi, è stato superato da tempo, «il momento di prendere seriamente di punta la questione, cercando di creare un sistema di raccolta, smaltimento differenziato porta a porta, e riciclaggio, che sia degno di questo nome e che permetta di recuperare il recuperabile dagli scarti, in modo che il rifiuto da problema si trasformi in risorsa, sia essa energetica, attraverso la conversione dell’umido, o economica, andando a rivendere il materiale reimpiegabile».
Ragion per cui, «prestando fede all’impegno di fattiva azione preso al momento della designazione di responsabile provinciale all’ambiente del mio partito, – chiosa Vitaliano Papillo – ho intenzione di agire concretamente in seno alla segreteria del Pd, dove la discussione è già in atto da tempo, per cercare d’individuare una proposta condivisa che permetta finalmente di uscire da questa situazione di perenne, inaccettabile, emergenza continua».
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