Gioia e dolore, gioventù e vecchiaia, salute e malattia, socialità e solitudine. Sono alcuni dei poli dialettici intorno ai quali ruota ogni esistenza umana. Vivere giorno dopo giorno, con letizia e fiducia non implica disinteresse o distrazione verso chi ha perso il sorriso a causa, ad esempio, delle precarie condizioni di salute. Anzi, rafforza la consapevolezza dei propri limiti e il senso della solidarietà. In tale ottica va letta la ricorrenza dell’11 febbraio, data di celebrazione della “Giornata mondiale del malato”.
L’appuntamento non è sfuggito alla la croce rossa zungrese. La scorsa domenica, infatti, il locale sodalizio, suddiviso in quattro gruppi, ha fatto visita a trentotto malati della comunità. Persone anziane che a causa delle gravi patologie trascorrono buona parte della quotidianità nella loro abitazione.
La scelta di dividersi in separate aggregazioni è stata dettata proprio dalla volontà di dedicare più tempo possibile agli interlocutori.
A ciascuno ammalato è stata consegnata una primula, simbolo di rinascita della natura che sboccia dopo il lungo inverno. Un augurio verso una rinnovata “primavera” per la loro salute, la guarigione o comunque una temperatura mite che lenisca le sofferenze.
Ogni primula era accompagnata da un messaggio con le parole di papa Francesco: «Anche i più deboli e i più vulnerabili, i malati, gli anziani, i non nati e i poveri, sono capolavori della creazione di Dio, fatti a sua immagine, destinati a vivere per sempre, e meritevoli della massima riverenza e rispetto. Per questo dobbiamo pregare, permettetemi di dirlo, con la carne: che la nostra carne preghi. Non con le idee. Pregare con il cuore, un popolo che non si prende cura dei bambini e degli anziani è un popolo in declino».
Un’iniziativa che denota, ancora una volta, una presenza seria e costante, altruista e mirata da parte del gruppo Cri presente in loco. Il suo coordinatore e delegato, Gioacchino Raffa, a tale proposito, ha dichiarato: «Sono soddisfatto dell’ampia adesione alla manifestazione organizzata dalla Cri zungrese. La sensibilità e la generosità degli associati sono state, ancora una volta, una pietra miliare nell’ambito di un impegno civico e sociale che pone l’individuo, anche con il carico del suo dolore, al centro di ogni intervento».
Dal canto suo, l’altra delegata, Pamela Staropoli ha aggiunto: «Con tale azione abbiamo pensato ai nostri malati, dedicandogli tempo, attenzioni e parole di conforto». In sintesi, una giornata nella quale i soci Cri hanno coniugato umiltà e impegno, operosità e idealità, riflessione e pragmatismo. Spunti di una vecchia e giovane umanità.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su L’ora della Calabria il 12 febbraio 2014, p. 32
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