Ad esprimere questa convinzione è Vitaliano Papillo, giovane primo cittadino di Gerocarne che, in vista delle prossime amministrative che interesseranno i limitrofi comuni di Soriano e Sorianello, fa appello ai futuri amministratori a procedere a passo spedito verso la nuova entità territoriale tra i tre enti che molto hanno in comune e altrettanto hanno da condividere e preservare.
«Vi è una precisa scadenza normativa – spiega Papillo – che obbliga tutti i comuni sotto i 5000 abitanti a realizzare l’associazione di tutti i servizi entro la fine di giugno del 2014. Questo obbligo, però – precisa – non deve essere inteso come una negatività, bensì come una improcrastinabile opportunità».
I motivi sono presto detti: «i piccoli comuni sono ogni giorno alle prese con problemi spesso insormontabili di cassa, incompletezza della pianta organica ed impossibilità di procedere a nuove assunzioni. Allo stesso tempo, nondimeno, devono obbligatoriamente fornire servizi degni di questo nome ai propri cittadini. Di conseguenza l’unione tra gli enti, attraverso l’associazione dei servizi – prima alcuni poi tutti – è l’unica via in grado di proiettare il mio comune e ciascuno degli altri verso un futuro in cui i residenti abbiano ancora convenienza ed orgoglio ad abitarvi, visto il quasi inarrestabile processo di spopolamento, concatenato al concomitante processo di impoverimento di prestazioni, valori e di tutto ciò che sta alla base della vita associativa di una comunità».
Questa convinzione nasce «dall’aver constatato, grazie all’esperienza da sindaco, le grosse potenzialità che Gerocarne, e gli altri centri cui mi riferisco, singolarmente considerati posseggono. Immaginiamo quali prospettive di sviluppo futuro, per i singoli enti e l’intero comprensorio, possano aprirsi se tali potenzialità venissero gestite in maniera collettiva ed unitaria». Perciò, arrivando al dunque, «guardo con favore ed ottimismo alle prossime elezioni amministrative che riguardano i vicini centri di Soriano e Sorianello, affinché chi verrà premiato dalle urne ponga questo obbiettivo in cima alle priorità di governo come ultima spiaggia per la sopravvivenza di questi centri destinati, altrimenti, a scomparire»
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