Nessuno riesce a trovare una risposta concreta, qualcuno pensa ad una imminente fine del mondo, altri ad un qualcosa legato agli Ufo ad altre dimensioni. L’allarmismo tra i presenti cresce. Un signore che di mestiere fa il pescatore ci dice che lui, quell’anello celeste, lo ha già visto in passato, tanti anni fa, e che è un segno che “porta cattivo tempo, freddo intenso, mare forte. Quando la luna era circondata da questo cerchio di luce – prosegue il pescatore – il tempo peggiorava e noi non uscivamo in mare”. In realtà quell’inquietante buco luminoso che si staglia in cielo è un Halos, un Alone lunare, un fenomeno ottico che appare attorno alla luna ed ha delle analogie con il ben più rassicurante arcobaleno. L’alone è di colore bianco intenso, opaco, con una sfumatura rossastra all’interno e una di colore violetto all’esterno, mentre l’area di cielo interna all’alone è generalmente più scura di quella esterna.
Gli aloni, definiti anche moon bow per la forma circolare, sono causati da cristalli di ghiaccio nei freddi cirri ad altitudini di circa 10.000 metri, nella parte superiore della troposfera. La luce viene prima rifratta e poi riflessa dai cristalli di ghiaccio spesso in sospensione nell’alta atmosfera quando sono presenti cambiamenti nella temperatura. Si formano quando la luce lunare incontra i cristalli di ghiaccio, la luce viene riflessa in parte creando un alone biancastro, i fotoni attraversano i cristalli di ghiaccio e lo fanno ad un preciso angolo di 22°, che è poi il raggio dell’alone. Anche nella cultura popolare calabrese ci sono molte leggende che riguardano questi fenomeni ottici inquietanti nell’aspetto visivo, e spesso venivano legati a simbologie che evocavano spiriti, demoni, pestilenze, guerre, catastrofi e presagi di eventi negativi.
In realtà si tratta soltanto di fenomeni ottici. Molto interessante è pensare come storicamente questi misteriosi aloni fossero stati tra i primi metodi empirici di previsione del tempo prima ancora dello sviluppo della moderna meteorologia. Quello che gli osservatori di molti secoli fa avevano capito è che sono spesso fenomeni collegati alla formazione di nuvole che indicano l’arrivo di un fronte caldo e quindi la possibilità di freddo intenso, pioggia, grandine, ghiaccio, vento e neve.
Franco Vallone
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